rassegna stampa roma

L'Inter accusata di illecito

(Il Messaggero-S.Riggio) Settantadue pagine che rompono la serenità dell’Inter. Arrivate nel tardo pomeriggio di ieri e firmate da Stefano Palazzi, procuratore federale, che ha reso noto la relazione su Calciopoli bis

Redazione

(Il Messaggero-S.Riggio) Settantadue pagine che rompono la serenità dell’Inter. Arrivate nel tardo pomeriggio di ieri e firmate da Stefano Palazzi, procuratore federale, che ha reso noto la relazione su Calciopoli bis

e che ha portato all’archiviazione per prescrizione di tutti gli imputati. Palazzi è entrato nel merito delle sue accuse e ha spiegato che cosa avrebbe chiesto se si fosse celebrato il processo sportivo, come era accaduto nel 2006 per gli altri club. Giacinto Facchetti, allora presidente dell’Inter, è stato ritenuto colpevole di «illecito sportivo», mentre sullo scudetto 2006, quello della discordia, non si può intervenire per via disciplinare, ma la revoca può spettare al Consiglio Federale, che cercherà di prendere una decisione il 18 luglio. «Alla luce delle considerazioni svolte durante la presente disamina, anche con riferimento a tale problematica, questo Ufficio ritiene che sulla questione costituente oggetto dell’esposto possa, in ipotesi, pronunciarsi esclusivamente la Federazione (…) - si legge –. Ne consegue che, nella specie, appare fondato e ragionevole ritenere la sussistenza, nell’ambito dell’ordinamento di settore, di un interesse qualificato, facente capo alla Federazione, in ordine all’acquisizione di tutti gli atti del presente procedimento, al fine di poter più compiutamente valutare l’ammissibilità e, quindi, l’eventuale fondatezza della richiesta formulata dalla società Juventus F.c.».

Parere severo pure per l’Inter: «In definitiva: la reiterazione delle telefonate, i rapporti di consolidata conoscenza fra gli interlocutori, l’affidamento insorto in questi ultimi sulle informazioni attese o ricevute, la reciprocità delle informazioni richieste, la assoluta inverosimiglianza o contraddittorietà delle giustificazioni fornite dai soggetti esaminati nel corso delle indagini, rappresentano tutti elementi gravi, precisi e concordanti, in ordine alla illiceità di molte delle condotte in esame e che consentono di escludere una qualsivoglia verosimile ricostruzione alternativa dei fatti oggetto di indagine», come ha scritto Palazzi nella sua relazione, per poi spiegare quali sarebbero state le sue richieste.

E’ su Facchetti che il procuratore federale è andato giù duro: «Questo Ufficio ritiene che le condotte in parola siano tali da integrare la violazione, oltre che dei principi di cui all’art. 1, comma 1 del codice di giustizia sportiva, anche dell’oggetto protetto dalla norma di cui all’art. 6, comma 1 in quanto certamente dirette ad assicurare un vantaggio in classifica in favore della società Internazionale F.c., mediante il condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale e la lesione dei principi di alterità, terzietà, imparzialità ed indipendenza, che devono necessariamente connotare la funzione arbitrale. Oltre alla responsabilità dei singoli tesserati, ne conseguirebbe, sempre ove non operasse il maturato termine prescrizionale, anche la responsabilità diretta e presunta della società ai sensi dei previgenti artt. 6, 9, comma 3, e 2, comma 4». Per poi concludere che «alla prescrizione si può rinunciare, si possono formulare più opportune istanze». Quindi l’Inter può anche rinunciare alla prescrizione e difendersi davanti agli organi della giustizia sportiva, affrontando un processo. Il commento di Luciano Moggi non si è fatto attendere: «Non credo che la cosiddetta “banda degli onesti” possa ancora chiamarsi così. Nel 2006 non è stato fatto un buon lavoro».