(Il Romanista - D.Giannini) «Il mercato è come il gioco dello Shanghai, se non si muove il primo tassello è dura.
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«In ritiro quasi la vera Roma»
(Il Romanista – D.Giannini) «Il mercato è come il gioco dello Shanghai, se non si muove il primo tassello è dura.
Come si avranno le prime mosse, poi si muoverà tutto ». Walter Sabatini non pare affatto preoccupato di come si sta evolvendo il mercato giallorosso. E benché i tifosi non vedano l’ora che venga annunciato il primo colpo della nuova gestione, lui continua a predicare calma e ad assicurare che la Roma porterà a casa dei giocatori di grande valore e che la società farà «le cose bene e nei tempi giusti». Adesso per lui arriverà il difficile, ma anche il bello del suo lavoro. Il momento di chiudere le operazioni che ha imbastito nei mesi in cui ha lavorato sottotraccia e anche da quando è ufficialmente il nuovo ds romanista. Dopo le parole degli ultimi giorni potrà tornare a fare quello che ama di più e che sa fare meglio: i fatti. La sua agenda è fitta di appuntamenti in Italia, poi in Spagna e quindi in Argentina in concomitanza con il via della Coppa America. Ma intanto Sabatini, che prima della formalizzazione del suo incarico aveva promesso a chi glielo chiedeva che a giochi fatti avrebbe risposto a tutti, sta mantenendo la promessa fatta. Ieri, il giorno dopo il meeting in cui si è delineato l’organigramma societario, è tornato a parlare intervenendo ai microfoni di Rete Sport.
Cominciando proprio dai volti nuovi in società e con una precisazione sul nome di Frederic Massara, che qualcuno aveva erroneamente definito il suo vice: «Massara non sarà il mio vice - ha puntualizzato Sabatini -, farà lo scouting interno, in sede. Monitorerà tutto il calcio come ha fatto con me a Palermo. Non sarà un vice ma un osservatore. Farà quello che è capace di fare, guarderà il calcio. Preferisco controllarlo dalla sede, dall’interno di Trigoria».
Poi sempre sull’organico: «Dite che è complesso? Io per struttura snella intendevo quella sportiva, poi è chiaro che la Roma è una grande società ed ha bisogno di tante altre figure di professionisti. E’ necessario in un club come la Roma». Che a breve potrebbe annunciare l’accordo con Bojan. In Spagna danno per conclusa l’operazione, ma lui (in assenza della firma non potrebbe fare altrimenti) frena: «Non è così, non è fatta. E’ un’ipotesi molto concreta ma non è stata perfezionata, speriamo di poterla perfezionare nei prossimi giorni. In Spagna legano Bojan a Luis Enrique e dunque forzano la notizia. Bojan è un calciatore del Barcellona, speriamo che si possa fare a breve, è un giocatore di alto profilo, senza dubbio ». Lo spagnolo potrebbe firmare a breve ma potrebbe essere presentato solo a metà luglio con l’arrivo di DiBenedetto.
Quindi al limite dell’inizio del ritiro, o addirittura oltre. Un problema che potrebbe presentarsi anche per gli altri acquisti: «L’organico sarà completato e corretto, partiremo per il ritiro con le cose più importanti già fatte. Il mercato sarà completato in corsa, come fanno tutti. Il mercato rimane aperto ed alcune volte si beneficia, altre si perde qualcosa». A proposito di colpi vicini alla conclusione, Ricardo Alvarez che giocatore è? «E’ un polivalente, ha giocato anche mediano basso, può fare tante cose. Lui è un giocatore forte, come tanti altri che stiamo monitorando e per i quali ci stiamo muovendo. E’ difficile, c’è un’immobilismo del mercato, come nello Shanghai se non si muove il primo tassello è dura. Come si avranno le prime mosse poi si muoverà tutto. A che punto è la costruzione della nuova Roma? Dico che certamente arriveranno giocatori di pari valore a quelli che sono in organico. A dispetto dell’anagrafe è un’affermazione grande. Faremo le cose bene e nei tempi giusti». E i partenti? Tra questi ci sarà anche Vucinic? «E’ un grande giocatore, nazionale nel suo paese. Se dai una palla a Vucinic lui riesce a trasformarla in giocata complessa. Ha avuto dei contrattempi in questa stagione e ha espresso qualche dubbio. Lui è orgoglioso di essere della Roma, è un patrimonio della Roma e i patrimoni tecnici non si dismettono».
E patrimoni della Roma sono anche De Rossi e Totti, il cui nome è stato infangato in relazione alla vicenda del Calcioscommesse. «Si parte dal presupposto - conclude Sabatini - che ho già chiarito e che riguarda tutti, anche DiBenedetto: la diffamazione non dovrà mai colpire la Roma e i suoi calciatori, qualora dovesse succedere difenderemo in maniera estrema perché non sono cose che ci devono riguardare»
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