(Il Messaggero - R.Dimito) Unicredit è confidente di poter chiudere la vendita della Roma calcio.
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«Importante il prezzo e il futuro»
(Il Messaggero – R.Dimito) Unicredit è confidente di poter chiudere la vendita della Roma calcio.
«Il prezzo è importante ma anche il futuro della Roma e quindi la qualità dell’investitore», ha detto ieri mattina Federico Ghizzoni, amministratore delegato di piazza Cordusio che da settembre scorso ha preso il posto di Alessandro Profumo. «Gli advisor stanno lavorando intensamente speriamo in qualche novità», ha proseguito il banchiere che, interpellato sull’identità degli americani, si è trincerato dietro il riserbo: «C’è una short list».
Traspare, però, la fiducia di poter concludere positivamente l’operazione entro il il termine fissato del 31 gennaio. Da domani fino alla prossima settimana gli uomini di Unicredit e Rothschild incontreranno i tre finalisti: Giampaolo Angelucci, Aabar, fondo di Abu Dhabi e gli americani sui quali si nutrono le speranze maggiori e che indiscrezioni attendibili riconducono a un gruppo attivo nell’abbigliamento casual che in passato aveva trattato il club.
Ecco perchè l’identikit porta a fare il nome di John J. Fisher, un imprenditore californiano di San Francisco a capo di Gap e Banana Republic, che a marzo 2008 aveva negoziato con Rosella Sensi l’acquisto della società. Si sta cercando di organizzare l’incontro risolutivo con gli americani che allo stato non avrebbero alcun consulente italiano. Potrebbe tenersi la prossima settimana e nelle ultime ore starebbe venendo fuori anche la possibilità di organizzarlo in una località più vicina al loro quartier generale e non a Roma o Milano per loro esigenze. Ma al di là del posto si dovrà mettere a punto la struttura dell’operazione: modalità, tempi e prezzo. Unicredit che avrà il 49% di Newco Roma di cui la Sensi disporrà del 51%, vuole attorno a 150 milioni. Ma oltre ai soldi, come ha sottolineato Ghizzoni, si guarda al futuro quindi agli investimenti per rafforzare il club.
Aspetti industriali che si intrecciano con quelli economico-finanziari: bisognerà capire come gli americani intendono finanziare l’acquisizione, con soldi loro oppure hanno bisogno anche del sostegno bancario. Nel quale caso Unicredit sarebbe disponibile a intervenire, magari restando pro tempore nel capitale, in minoranza, e/o concedendo un prestito.
E poi nella tempistica rientrano le modalità di pagamento, tenendo presente che l’acquirente dopo aver rilevato il 67%, essendo la As Roma quotata a piazza Affari, dovrà per forza lanciare l’offerta pubblica d’acquisto sul restante 33% del capitale diffuso fra i piccoli azionisti. Ieri in Borsa il titolo è salito del 3,43% chiudendo a 1,146 euro per una capitalizzazione di 145,7 milioni. Da questo mosaico dipendono i tempi per perfezionare il passaggio di proprietà. Il quadro è fluido, i prossimi giorni saranno decuisivi. Unicredit vuol chiudere al meglio per tutti con un occhio di riguardo alla città e ai tifosi.
Il mercato di riparazione di gennaio ormai si sta concludendo: l’acquirente dovrà rinforzare la squadra la prossima estate. Il 31 gennaio è alle porte ma se per chiudere l’operazione si dovesse fermare l’orologio, Unicredit potrebbe farlo.
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