(Il Romanista - D.Galli) - Organizzare dietro ai Fori Imperiali un’altra Testaccio per DiBenedetto. L’idea è di chi da oltre un anno lo sta seguendo passo passo nell’acquisto della Roma.
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L’idea: DiBenedetto alla mostra
(Il Romanista – D.Galli) – Organizzare dietro ai Fori Imperiali un’altra Testaccio per DiBenedetto. L’idea è di chi da oltre un anno lo sta seguendo passo passo nell’acquisto della Roma.
Si sta pensando di replicare una mossa che si è rivelata azzeccata sotto il profilo della comunicazione: incontrare il tifo romanista. Altri bagni di folla, sciarpe al collo, slogan in slang, magari il bis di quel meraviglioso e mai banale forzzza RRRoma, esclamato la prima volta subito dopo lo sbarco a Fiumicino. Date: l’11 e il 12 luglio, che poi sono i giorni in cui DiBenedetto sarà a Roma per mettere le firme sul contratto definitivo. Per rilevare il 60% della società. Sede, anzi locationper dirla all’americana, la mostra (fichissima) organizzata per celebrare il decennale del terzo scudetto dall’Unione Tifosi Romanisti a via Baccina 84. A Testaccio se lo ricorderanno a lungo il 31 marzo 2011. DiBenedetto è a Roma già da tre giorni. La trattativa con Unicredit ha imboccato la strada giusta, ma devono ancora essere definiti una serie di punti indispensabili per arrivare alle firme. Firme che verranno apposte sul preliminare di vendita il 15 aprile, a Boston. Il leader della cordata a stelle e strisce si sottopone a un estenuante tour de force. Una maratona di dieci, undici, anche dodici ore al giorno. La trattativa con la banca è serrata, ma il futuro presidente non sembra accusare la fatica. Agli appuntamenti di lavoro alterna, seppur raramente, momenti di assoluto relax. Come quando – è il 30 marzo – incontra il cardinal Law. È l’arciprete della Patriarcale Basilica Liberiana di Santa Maria Maggiore. Ma è soprattutto amico di DiBenedetto dai tempi in cui guidava la diocesi di Boston. Il giorno dopo, il 31 appunto, DiBenedetto sorprende tutti. La scorta lo accompagna a Testaccio. Nella sede del Roma Club più importante, dal punto di vista simbolico. Nella tana della Roma. Si scatena il finimondo, scorrono fiumi di spumante, impazzano i flash dei fotografi. Tutti vogliono abbracciare il prossimo presidente della Roma. Lo sbarco di DiBenedetto nel quartiere più romanista che c’è, piace. Conquista. È un messaggio d’amore e una strategia di marketing. È un segnale importante. Perché non ripetersi?, si è chiesto qualcuno. C’è un’occasione da non perdere. È la mostra dell’Utr, acronimo di Unione Tifosi Romanisti, l’associazione presieduta Fabrizio Grassetti, che di mestiere fa il romanista e - quando può - pure l’avvocato. La sua è una vita al servizio della Roma. A via Baccina 84, una strada che la notte riflette la storia dei Fori Imperiali, l’Utr ha allestito una mostra straordinaria. Straordinaria per davvero. Cosa è accaduto nella stagione 2000/01? Abbiamo vinto il tricolore, l’abbiamo scucito alla Lazio. Sì, ma come? Il racconto, le foto, i gagliardetti, le distinte prima delle partite, le sciarpe, i giornali dell’epoca, i ricordi: è tutto lì. In rassegna. E per restare incantati davanti allo spolverino della Ferilli, alla maglia di Batigol, alla camicia di Venditti al Circo Massimo non si spende un euro. L’ingresso è gratuito. La mostra chiuderà il 10 luglio. Ma se dovesse arrivare la conferma della visita di un americano a Roma, Grassetti farà un’eccezione. Se DiBenedetto vuole capire cos’è la Roma per noi, la porta resterà aperta. Là a via Baccina c’è la nostra storia. Là, c’è la Roma.
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