(il Messaggero – R.Renga) Scrive su Limes Lucio Caracciolo che una crisi, generalmente, suggerisce un glossario delle verità cui non dobbiamo più credere.
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Liberiamo il calcio dai luoghi comuni
(il Messaggero – R.Renga) Scrive su Limes Lucio Caracciolo che una crisi, generalmente, suggerisce un glossario delle verità cui non dobbiamo più credere.
Dalla politica, allo sport: bisogna cambiare per risollevare il soggetto calcistico italiano, altrimenti defunto. I nostri successi si registrarono dopo Sacchi, un rivoluzionario. Ecco, in ordine sparso, il glossario delle cose da buttare. Il bel calcio è un’utopia. E’ vero il contrario, come ci insegnano Barcellona, Manchester United, Porto e Arsenal. Giocare bene non paga. Come sopra: bisogna giocare bene o almeno meglio degli avversari. Decidono gli episodi. Può essere vero, ma gli episodi vanno cercati. Gli schemi non servono. E perché allora le quattro grandi d’Europa vincono? Real, City, Chelsea, Bayern e Inter hanno giocatori più forti, ma sono meno organizzate. Non si possono insegnare schemi. Sarebbero, si sostiene, troppi undici giocatori, i quali, tra l’altro, rispetto ai baskettisti, utilizzano i piedi e non le mani. E perchè, allora, Sacchi, Zeman e Maturana prima e Ferguson, Villas Boas, Wenger e Guardiola adesso ci riescono? Contano solo i soldi. Importanti, non c’è dubbio, ma valgono più le idee: il danaro alla lunga finisce. La palla è rotonda. No: la palla è quadrata. Con i rimbalzi della palla si giustifica la casualità e dunque l’assenza di un gioco, ossia di uno spartito ben eseguito. Se la palla fosse rotonda, in Champions o ai mondiali non vincerebbero sempre i favoriti. Servono i corazzieri. Sarà. I più bravi sono piccoli: Dani Alves, Puyol, Evra, Lahm, Xavi, Iniesta, Scholes, Sneijder, Pirlo, Messi, Rooney, Villa, Falcao, Tevez, Silva, Nani, Park, Ribery, Robben, Giovinco, Cassano, Rossi, Zarate, Lavezzi. Vecchi a trent’anni. Una volta, ora non più. Sembrano giovani: Giggs, Van Der Sar, Raul, Del Piero, Di Vaio, Di Natale, Nesta, Gattuso, Zanetti. Totti merita un capoverso a parte: non smetterà sino a quando vedrà Piola davanti a lui. Inchiniamoci a Totti e agli altri grandi. Non è una questione di età, ma di allenamento e stile di vita. I giovani devono aspettare. Errore: i giovani devono giocare, come succede ovunque, ma non in Italia. Calcio ricco nei paesi ricchi. Non vale più: ora arrivano investitori stranieri. In Inghilterra e a Roma. Il Portogallo vive una profonda crisi economica, ma ci sta superando. Conta solo vincere. Balla colossale. Rubi una volta, non tutta la vita: prima o poi ti scoprono.
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