(Leggo - F.Balzani) «E’ stato il derby dei sogni», dice Francesco Totti. Il capitano quando parla fa diventare semplici le emozioni, come gli capita per il calcio.
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«Ho sempre sognato un derby così»
(Leggo – F.Balzani) «E’ stato il derby dei sogni», dice Francesco Totti. Il capitano quando parla fa diventare semplici le emozioni, come gli capita per il calcio.
Mentre gli occhi ti guardano e non ti vedono perché sono ostaggio d’un derby che nemmeno osava sognare, il capitano sorride e fa: «Ho sempre voluto una partita così, per un romano, romanista verace come me è un sogno. Vincere con la Lazio poi fa sempre effetto».
Fa effetto soprattutto a lui che non segnava in una stracittadina dal 23 ottobre 2005 e che da tempo soffriva sentendo voci maligne, sentendo che «Totti è il guasta-derby». Senza di lui infatti, la Roma aveva vinto le ultime tre partite contro la Lazio. Ma stavolta ha «guastato la Lazio»: due gol, classe e sacrificio. Ma è stato anche il derby delle dediche. La prima alla moglie Ilary, celebrata con la maglietta con scritto «Sei sempre Unica» che rappresenta il sequel di quella mostrata nel 2002 quando con un cucchiaio mise la ciliegina sulla torta al Montella-show (la partita finì 5-1 con poker dell’attuale allenatore giallorosso). «Stiamo insieme da nove anni e la amo come sempre», ha confessato Totti.
L’altra dedica, alla famiglia Sensi: «E’ stato l’ultimo derby per loro che tanto hanno dato alla Roma e sono contento di aver regalato questa grande vittoria». Poi, naturalmente, s’è tolto anche qualche sassolino dalle scarpe: «La gente di me può dire quello che vuole, ne ho sentite tante in questi anni. La mia forza è il carattere che non mi fa mai mollare di fronte a nulla». E Montella? Per l’allenatore una carezza, con dedica velenosa a Ranieri: «Da quando c’è Vincenzo è cambiata la mentalità e si sta rivedendo la voglia di vincere».
Complimenti ricambiati dallo stesso tecnico: «Francesco è maturato, sta bene e mi auguro che diventi il giocatore con più gol nei derby. Conosce i tempi della partita, gioca per la squadra. Corre molto di più di quando giocava con me». La favola di Totti è celebrata anche da Pradè: «Totti rimarrà nella storia come uno dei dieci più forti giocatori del mondo di tutti i tempi». Mentre Riise riprendeva il coro della Sud: «C’è solo un capitano, e il suo nome è Totti». Tutto questo mentre il capitano con in braccio il figlio Christian (che ha visto per la prima volta il padre siglare un gol al derby), passeggiava nel campo di battaglia: «Godiamoci questa vittoria, ma non dimentichiamo i nostri obbiettivi. Il quarto posto è il minimo che possiamo raggiungere. Il gol numero 200? Domenica andiamo a Firenze, no?».
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