(Il Romanista - R.Fidenzi) - «DiBenedetto è il presidente ed è piacevole girare per Roma con lui, non si sottrae mai. Ddietro una patina da bonaccione è molto lucido ed ha sempre fatto affari. Sa come impostare l’azienda ed è un negoziatore terribile, quasi quanto me.
rassegna stampa roma
«Gli americani la scelta migliore»
(Il Romanista – R.Fidenzi) – «DiBenedetto è il presidente ed è piacevole girare per Roma con lui, non si sottrae mai. Ddietro una patina da bonaccione è molto lucido ed ha sempre fatto affari. Sa come impostare l’azienda ed è un...
Alla fine lavoriamo molto bene insieme come anche con Pallotta, che è molto più presente nella società di quanto non appaia». Produce i suoi frutti la collaborazione all’interno dell’As Roma tra Unicredit e gli americani. E il vice direttore generale della banca, Paolo Fiorentino, gongola. Intervenuto a La Politica nel Pallone su Gr Parlamento, Fiorentino parla un po’ di tutto. Anche dei contatti in corso con un fondo cinese che potrebbe diventare azionista dell’As Roma: «Abbiamo la possibilità di cedere una parte della nostra quota ma non vogliamo cederla a chiunque, vogliamo provare a valorizzare ancora la Roma, attraverso l’ampliamento degli azionisti che possano dar valore al brand. Vediamo la possibilità di avere investitori asiatici come un grande asset. Stiamo vedendo se ci sono dall’altra parte del mondo degli investitori e verificando se c’è un interesse. Certo, in un momento di turbolenze dei mercati non aiuta ad investire in settori come il calcio, ma siamo fiduciosi e senza fretta. Noi non vogliamo monetizzare ma valorizzare l’asset - prosegue - e vogliamo un investitore che possa portare valore all’asset, ci sono discussioni avviate». Il tutto, assicura Fiorentino, viene portato avanti con l’ok degli americani: «La Roma è una società strutturata che Unicredit e gli statunitensi vogliono sempre più forte.Anche per questo Unicredit sta vagliando delle opzioni pure in Cina per cedere una quota».
Sì agli orientali, quindi, e largo al rinnovamento: «Al momento delle negoziazioni con gli americani abbiamo avuto contatti con imprenditori italiani che volevano portare avanti una gestione molto tradizionale, da mecenati, che rendeva per noi insostenibile far parte della società - rivela Fiorentino -. Riteniamo che questa scelta ora porterà dei ritorni, l’altra scelta avrebbe significato non dare continuità. È stata scelta quella più complessa ma che sta dando corpo alle aspettative». E a proposito delle trattative per la cessione della Roma, aggiunge: «Adesso avrei la sensazione che è stata la scelta migliore, ma mi sentirei di dire che è stata anche l’unica. Le altre erano così improbabili e rischiose, non per Unicredit ma per la Roma, che mi sono preso la responsabilità di cassarle in maniera anche ruvida». Il manager traccia un primo bilancio: «La Roma sta andando bene, il progetto di introdurre una logica di azienda e capire come valorizzare un brand importante come quello della Roma sta seguendo i piani industriali, e vedo anche uno stile Roma che sta venendo fuori, fatto di scommesse su giovani, di un modo di interpretare lo sport dal punto di vista tecnico e comportamentale. Sono stati selezionati professionisti che sono intorno alla squadra e dentro la squadra». Fiorentino si augura quindi che i giallorossi continuino «a giocare bene come ieri (l’altroieri, ndr). Il gesto di Osvaldo è rimasto nella memoria di tutti, peccato non resti negli annali». Nessuna novità sullo stadio della Roma: «Siamo molto interessati per valorizzare l’asset, decide il board, che non ha ancora valutato le possibili soluzioni».
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