rassegna stampa roma

«Gestisco Totti come gli altri»

(Corriere dello Sport – G.D’Ubaldo) Luis Enrique a muso duro. Ieri il tecnico asturiano si è mostra­to teso, alla vigilia della partita con lo Slovan, sfida già decisiva per prose­guire il cammino in Europa.

Redazione

(Corriere dello Sport - G.D'Ubaldo) Luis Enrique a muso duro. Ieri il tecnico asturiano si è mostra­to teso, alla vigilia della partita con lo Slovan, sfida già decisiva per prose­guire il cammino in Europa.

L’alle­natore non vuole condizionamenti. Rivendica il diritto di trattare tutti i giocatori allo stesso modo, compreso Totti, e di fare le scelte che ritiene più giuste, anche se l’escluso doves­se essere ancora lo stesso Totti. Insomma, la conferenza stampa di ieri ha avuto molti riferimenti riguardan­ti il capitano, che è in dubbio anche per la partita di stasera. CONSERVATORE -Non ci saranno forse novità nella formazio­ne che è uscita sconfitta a Bratislava: «Non cambio il modo di pensare ri­spetto alla scorsa settimana. Sarà così questa settimana, la prossima, quella che verrà. Sceglierò sempre gli undici che considero più prepara­ti. Come decido? Basta vedere gli al­lenamenti, questo è il mio stile di la­vorare e certamente non lo cambierò qui. Non sono preoccupato e non mi faccio condizionare dalle voci checircolano» . INNOVATORE -Ha sposato il nuovo pro­getto, ha il gravoso compito di rom­pere con il passato, senza farsi condi­zionare dal nome dei giocatori: «Quando ho accettato di venire ad al­lenare la Roma sapevo di dover av­viare un nuovo progetto e che dove­vamo cambiare tante cose. Sapevoche nel primo anno non avrei trova­to le condizioni migliori per lavorare. Ma a me quello che preme è come si allenano i giocatori, ogni giorno, I ti­fosi mi hanno chiesto di farli correre. Mi ha quasi sorpreso questo messag­gio, perchè il calcio è anche giocare bene. Possono stare tranquilli i tifosi, sceglierò sempre gli undici che si al­lenano meglio, undici giocatori uniti che remano da una sola parte. La mia idea è quella di raggiungere i ri­sultati con un’idea di calcio collettiva. Non importa chi gioca, tutti si devono aiutare. Il giocatore ha un solo ob­bligo: allenarsi e con­durre una vita da pro­fessionista. E’ evidente che ci può essere qual­cuno scontento, ma questa è la sola strada da percorrere» . BORRIELLO -Non chiarisce se è stata una sua scelta quella di mettere Bor­riello sul mercato: «Ho per lui la stessa considerazione che avevo in ritiro. E’ un giocatore interessante, dal quale mi aspetto sempre il mas­simo». Sapeva che impiegando Bor­riello a Bratislava avrebbe reso più difficile il suo trasferimento. Ma è ancora complicato da capire come il centravanti napoletano sia finito sul mercato dall’oggi al domani: «Chiaro che lo sapevo. Utilizzo tutti i giocato­ri che ho a disposizione, non cambia il discorso per Borriello. Una situa­zione analoga si è verificata con Sim­plicio e Okaka. Quando c’è una par­tita mi avvalgo di tutti i giocatori adisposizione» . TOTTI -C’è stato tanto clamore per l’esclusione di Totti. Luis Enrique, al quale viene recapitata ogni mattina la rassegna stampa, racconta che non se ne è accorto: «Non lo so, non è mia abitudine leggere i giornali o seguire la stampa. Non lo faccio per non es­sere condizionato. Rispetto il vostro lavoro(dice ai giornalisti, n.d.r.),ma voi non vivete la situazione giorno per giorno. Conosco solo io il mio rap­porto con i giocatori. Se un giocatore ha un problema con me ci parliamo in fac­cia, ma nessuno ha avuto nulla da ridire. Capisco che chi non gioca può essere scon­tento, ma nel calcio è sempre così». Gestisce Totti come gli altri giocatori: «Fate sem­pre la stessa domanda e darò sempre la stessa risposta. La forza di un gruppo non dipende da un solo gio­catore, ma sempre dal gruppo. Ognu­no ha una sensibilità diversa, ma le norme di comportamento devono es­sere uguali per tutti. Sceglierò sem­pre i giocatori migliori e più prepara­ti. E questo lo faccio vedendo gli alle­namenti. Sono venuto qui per cerca­re di fare questo, punto e basta» . MERCATO -Manca una settimana alla fine del mercato e mancano ancora dei giocatori. Luis Enrique, che più avanti dirà di sentire il sostegno del­la società, non vuole fare pressioni: «Sono talmente concentrato su que­sta partita che il resto non mi interes­sa. Quella che uscirà il 31 agosto sa­rà la mia squadra. Vedremo se riusci­remo a costruire una squadra da bas­saclassifica, da metà classifica o pri­mo posto, non spetta a me deciderlo». PRIMA ALL’OLIMPICO -Spera sia felice l’esordio all’Olimpico: «Uno dei miei obiettivi principali è che i tifosi si sentano vicini a questa squadra. Que­sto pubblico è molto fedele, vogliamo ricambiare questo affetto. Spero con i risultati, ma di sicuro con l’impegno. Spero di vedere la mia squadra all’at­tacco dall’inizio, che prenda dei ri­schi per ribaltare il ri­sultato negativo dell’an­data. L’unico modo per superare una squadra con tanti giocatori dietro la linea del pallone è giocare a ritmi alti» . L’AIUTO -Sente il soste­gno della società, che sta cercando di accontentarlo sul merca­to: «Mi sento super sostenuto dalla società. Hanno visto come lavoriamo e sono soddisfatti. Se non mi sentissi sostenuto non avrebbe senso essere qui. So che il mercato è difficile, ma la società sta facendo il massimo sforzo. Da quando è ufficiale il pas­saggio di proprietà si è notato il cam­biodimarcia» . L’INTERROGATIVO -Si lascia un piccolo dubbio sulla formazione: «Al novanta per cento ho deciso, l’attacco l’ho già scelto. Darò sempre la formazione un’ora e un quarto prima della parti­ta, lo faccio per rispetto ai giocatori. Non so che atmosfera troveremo sta­sera all’Olimpico. Spero di poter sen­tire l’inno che si ascolta quando la Roma vince» .