(La Gazzetta dello Sport - M.Calabresi) - Il 17 giugno la Roma vinceva lo scudetto, per un mese una città intera fu pazza di gioia. Dieci anni dopo, gli artefici del tricolore vivono sparsi in giro per il mondo, ma si sono tutti svegliati con qualcosa di magico da raccontare.
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«Fu uno scudetto indimenticabile»
(La Gazzetta dello Sport – M.Calabresi) – Il 17 giugno la Roma vinceva lo scudetto, per un mese una città intera fu pazza di gioia. Dieci anni dopo, gli artefici del tricolore vivono sparsi in giro per il mondo, ma si sono tutti...
Fabio Capello a capo di un amarcord lungo una giornata. «Fu una cavalcata lunghissima che ci vide sempre protagonisti— ricorda a Sky —. L’anno dopo, tutta la strada che porta dal Gra a Trigoria (la Laurentina, ndc) era colorato di giallorosso, la cosa mi rimase impressa. E poi la preoccupazione dell’invasione di campo anticipata dei tifosi, il timore di perdere a tavolino, poi la grande gioia, e anche un dispiacere: quello di non aver potuto festeggiare tutti assieme» . Damiano Tommasi ne ha fatta di strada: da simbolo «operaio» di quello scudetto a presidente dell’Aic. «La mia sobrietà non mi ha mai portato ad eccessi romanisti nel festeggiare: ci sono stati tanti momenti chiave, non solo con la Juve a Torino, ma anche a Bergamo con l’Atalanta» . E quel gol nel fango diventò un’icona. Mostra Tutti quei momenti da ieri sono esposti al Rione Monti, dove l’Utr ha allestito «Stor i a d e l l a Roma i n mostra— Scudetto 2000/01» . All’inaugurazione (nastro tagliato dal presidente della Provincia, Nicola Zingaretti), anche Rosella Sensi e Giorgio Rossi. «Il lavoro di mio padre rimarrà per sempre — dice la presidentessa uscente—. Bisogna pensare al futuro, ma anche alla storia. I calciatori? Mi piace ricordarli tutti, non solo Totti, che è il nostro simbolo. Mi auguro di festeggiare un altro scudetto, quanto prima» . Parole da tifosa.
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