(Il Messaggero - M.Ferretti) E, al quarto tentativo, Luis Enrique ce l’ha fatta a ascoltare le note di Grazie Roma, la canzone di Antonello Venditti che saluta le vittorie della Roma all’Olimpico.
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«È questo il calcio che vogliamo»
(Il Messaggero – M.Ferretti) E, al quarto tentativo, Luis Enrique ce l’ha fatta a ascoltare le note di Grazie Roma, la canzone di Antonello Venditti che saluta le vittorie della Roma all’Olimpico.
Ecco perché il tecnico asturiano, molto meno compassato in panchina che nelle precedenti occasioni, non è filato al volo negli spogliatoi ma è rimasto per un paio di minuti in campo a godersi la canzone, gli abbracci degli uomini del suo staff e lo spettacolo dell’Olimpico in festa.
Dopo la prima vittoria stagionale, arrivata a Parma, ecco anche i primi tre punti in casa con la prima rete di Bojan, il suo pupillo, e il terzo gol di fila di Osvaldo, l’altro suo pupillo arrivato da Barcellona.
In più, la ciliegina della rete di Fabio Simplicio che lui ha (ri)voluto fortemente in rosa dopo averlo snobbato, probabilmente non per colpe sue, al momento delle convocazioni per Riscone di Brunico.
C’è tanto di Luis, insomma, nei tre gol della Roma, salita a quota 8 in classifica. «È stato importante centrare la seconda vittoria di fila. È questo il calcio che vogliamo: velocità, pressione, giro palla ad alta velocità. Noi sappiamo che ci vuole pazienza per guadagnare campo, non si può sempre guadagnare palla troppo velocemente: talvolta dobbiamo fare del possesso un’arma ancora più incisiva, più pericolosa. Voglio ancora più possesso (ieri 50%, ndr). Stavolta mi è piaciuto il rendimento, l’atteggiamento e anche il tifo dell’Olimpico, sono contento», le sue parole.
A Parma la Roma aveva sofferto nel finale, stavolta nel finale è riuscita a piazzare il colpo del ko. «Nell’intervallo ci siamo detti che era ancora una partita difficile, assolutamente non chiusa. L’Atalanta era la squadra più in forma del campionato e il gol di Denis l’ha dimostrato. Però, abbiamo avuto una bella reazione che è piaciuta all’Olimpico». Se la gode, certo, ma senza esagerare. Sa, Luis, che c’è ancora molto da lavorare, ma i progressi messi in mostra dalla squadra nelle ultime due uscite gli regalano nuove certezze e ancor più ottimismo in vista del futuro. Contro l’Atalanta meno possesso palla del solito ma tre gol: un dato da decifrare. «Il possesso palla può essere anche verticale...», la replica di Luis. «Sono contento di aver sentito finalmente Grazie Roma (eccolo..., ndr) e adesso pensiamo al derby.
Primo tempo molto bene, secondo meno? Primo tempo troppo lunghi, però. Non era una partita semplice, dovevamo mantenere un pressing alto. Bojan? Tutti lavorano bene e sono pronti ad aiutare la squadra. Non ci sono solo undici giocatori ma venticinque e abbiamo bisogno di tutti. Visto Simplicio? Stekelenburg avvertiva ancora dei giramenti di testa e non l’abbiamo rischiato. Adesso, ripeto, prepareremo il derby nel miglior modo. E spero che la Lazio possa schierare tutti i suoi migliori giocatori, ne guadagnerà lo spettacolo».
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