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Roma-Milan: le pagelle dei quotidiani

Ecco le pagelle dei maggiori quotidiani sportivi nazionali all’ indomani della sfida tra Roma e Milan, terminata 0-0.

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Ecco le pagelle dei maggiori quotidiani sportivi nazionali all' indomani della sfida tra Roma e Milan, terminata 0-0.

CORRIERE DELLO SPORT (pagelle a cura di Antonio Maglie)6,5 Juan -Il più tecni­co dei due cen­trali. Non commette nes­sun errore e si concede una serata di quelle che lo hanno reso famoso. 6,5 Cassetti -Uno dei mi­gliori della Roma e non è una novità visto che ne­gli ultimi tempi sta fa­cendo molto bene. Spen­de molto nel primo tem­po e nella ripresa soffre un po’ in fase difensiva. 6 N. Burdisso -Qualche chiusura provvidenziale e qualche ruvidezza quando la situazione la impone. In ogni caso una prestazione attenta in una partita in cui la dife­sa si è copncessa pochis­sime amnesie. 6 Doni -Regala molti brivi­di ai suoi tifosi quando si ritrova la palla tra i piedi e in un caso per poco non emula Sirigu. Da segna­lare, comunque, una uscita provvidenziale in cui a momenti ci rimette la testa. 6 Pizarro -In avvio si con­cede qualche retropas­saggio pericoloso. Poi ge­stisce meglio il centro­campo. Anche lui, però, soffre alla distanza un certo calo e la Roma ne paga ovviamente le con­seguenze. 6 Rosi -Subentra al posto di Brighi costringendo Montella a cambiare l’as­setto della squadra. Il gol di Bari sembra averlo galvanizzato. Appena en­trato in campo tenta an­che qualche avventura in fase conclusiva. Poi si spegne e Montella lo av­vicenda con Caprari. 6 Taddei -Anche lui viene dopo poco più di un quar­to d’ora invitato a rivede­re la posizione. Notevole il suo contributo dinami­co. 6 Totti -Cerca di liberare i suoi compagni al tiro ma non trova adeguata assi­stenza soprattutto da parte di Vucinic. Non rie­sce a incidere ma il suo lo dà. 5,5 Borriello -Parte bene poi scompare anche perché la Roma si sgonfia. Con­siderato il passaggio al 4-4-2 sarebbe stato oppor­tuno un inserimento an­ticipato. 5,5 Montella ( all.) -Impiega un po’ troppo a rendersi conto dell’entità dell’in­fortunio di Brighi. Al so­stituto naturale Greco, preferisce Rosi con risi­stemazione della squadra secondo i principi del 4-4-2. Non si capisce molto l’inserimento di Caprari. 5,5 Riise -Molto guardingo, rispetto a quelle che so­no le sue vocazioni anche perché tra Ibra, Boateng e Robinho qualcuno par­te sempre da quella fa­scia. Una prestazione nel segno della mediocrità. 5,5 Simplicio -Comincia die­tro le punte nella posizio­ne di Perrotta, poi, dopo il forfait di Brighi si ab­bassa trasformandosi nel secondo centrale di cen­trocampo. Vucinic -Molto bravo Abbiati dopo un quar­to d’ora, ma lui fa di tut­to per centrarlo da di­stanza ravvicinatissima. Sostituito senza rimpian­ti. Non butta mai in cam­po cattiveria agonistica.

IL TEMPO (pagelle a cura di Alessandro Austini)

Doni 6 Primo tempo senza sporcarsi i guanti e con un dribbling da brividi.Il palo lo salva in avvio di ripresa, poi esce alla grande su Ibra. Boateng lo grazia, Ibra su punizione no: ma lui c'è.

Cassetti 7 Bene nelle due fasi, regala una grande palla a Vucinic e non si fa intimorire dietro, neanche quando dalle sue parti imperversa lo svedesone.

N. Burdisso 6 Nel primo tempo dà il suo contributo con un intervento decisivo in scivolata al centro dell'area. Lascia Ibra a Juan e si fa sentire sui palloni alti.

Juan 7 Si stampa addoso a Ibrahimovic e lo limita parecchio. Non si contano gli interventi in anticipo e le scivolate risolutive. Per una notte gioca finalmente ai suoi livelli.

Riise 6 Attento alle discese di Abate, dietro sbaglia poco ma non trova quasi mai lo spazio per ripartire.

Pizarro 5 Paga a caro prezzo il «miss-match» fisico in mezzo al campo e non riesce a prendere in mano le operazioni. Il gioco della Roma ne risente parecchio.

Brighi sv La sua partita dura un quarto d'ora, Gattuso lo estromette dalla contesa.

Taddei 5.5 Parte a destra e per poco non sblocca la partita, poi passa a sinistra dopo l'uscita di Brighi. Il solito copione: tanto fumo e poco arrosto.

Simplicio 5 Da trequartista si trasforma nello scudiero di Pizarro. Aggiunge poco alla manovra e, vedi il collega di reparto, non riesce a contrastare il centrocampo milanista.

Vucinic 5 Subito una palla d'oro ma Abbiati e Nesta lo murano. Non lascia altre tracce sulla partita, neanche quando diventa la spalla di Totti. Esce per Borriello.

Totti 5.5 Nervoso sin dall'inizio, innesca una sfida con Van Bommel a suon di colpi proibilti. Rispetto alle ultime gare non riesce a incidere. E non tira mai in porta.

Rosi 6 Nuova chance dopo la «panzata» di Bari. Entra per Brighi, si piazza «alto» a destra e ha un buon impatto sulla gara. Perde consistenza con il passare dei minuti.

Borriello 5 Si mette al fianco di Totti, non gli arriva un pallone giocabile e lui non fa nulla per andarselo a conquistare.

Montella 5 Non se la gioca per vincere e ottiene un pareggio che serve a poco. L'infortunio di Brighi gli scombina i piani: passa al 4-4-2, la Roma controlla senza affondare. Spende il jolly Borriello a inizio ripresa ma toglie Vucinic e la squadra lascia troppo campo al Milan. L'ingresso finale di Caprari serve solo per bocciare Ménez.

GAZZETTA DELLO SPORT (pagelle a cura di Massimo Cecchini)

MONTELLA 6: Parte classico, cambia col ko di Brighi, dà l' addio a Ménez e studia il miracolo, ma il gap non consente di alterare le gerarchie.

DONI 6: Per un tempo ha i guanti immacolati finchè nella ripresa il palo lo salva su Robinho e Ibra gli ruggisce contro un paio di volte.

CASSETTI 6,5: Neutralizza Robinho per quasi tutto il match e poi ara la fascia permettendosi anche un tunnel a Zambrotta. Combattente e non solo.

JUAN 7: Tutti pazzi per Thiago Silva? Nulla da eccepire, ma Juan fa capire perchè in Brasile anche ora fanno a gara per riaverlo.

BURDISSO 6: Da ex interista sfodera una grinta da derby che lo tiene a galla anche quando i movimenti non sono perfetti.

RIISE 6: Il Vichingo arma il Drakkar e prova a veleggiare sulla fascia. Vi riesce per un tempo, poi capisce che è meglio tornare a presidiare il fiordo.

BRIGHI 6: Il Tir Gattuso lo menoma (involontariamente) dopo una decina di minuti. Prova a stringere i denti ma deve uscire: frattura del perone.

PIZARRO 6: Il Grande Sarto ha Boateng che gli scompiglia i fili però, pur a corto di fiato, cuce il gioco fino alla fine.

TADDEI 5,5: Soldato Rodrigo risponde sempre obbedisco: parte a destra e quasi subito trasloca a sinistra. Combatte ma non brilla.

SIMPLICIO 5,5: La versione trequartista si vede 15', poi si piazza in mediana a toccgettare cn ordine. Nella ripresa però patisce la robustezza rossonera.

VUCINIC 5,5: L' impegno c'è ma la maledizione continua: un controllo nonn perfetto aiuta Abbiati in un miracolo e da quel momento la gara è in salita.

TOTTI 6: La rincorsa a Nordahl e Altafini comincia più con assist che con tiri. Si consoli: non sempre il menu prevede Nesta e Silva come commensali.

ROSI 6: Il goal di Bari sembra avergli dato sicurezza, così il giovane è attento in copertura e va al tiro, ma si spegne alla distanza.

CAPRARI SV

 

IL ROMANISTA (Pagelle a cura di G. Dell' Artri)

DONI 6: Inizia mettendo di malumore la curva mettendosi a parlare mentre Boateng lo attacca e lo colpisce richiando il patatrac. E invece da lì in poi fa la sua onesta partita.Cominciando da un dribbling da brividi su Ibra. Gli va bene, così come gli va bene un’uscita sullo svedese che sembra facile. Ma facile non è, forse perché è un po’ lento. Ma prende la palla ed è quello che conta. Come conta la respinta su un missile ancora di Ibra. Nulla di fantascientifico, ma sempre meglio di niente.

CASSETTI 7: Father and Son cantava Cat Stevens. Padre e figlio. Il padre vecchio e stanco è Zambrotta. Il figlio fresco e brillante è lui. E lo scherza con imbarazzante facilità. Lo salta in tunnel e “hop” tocco sotto. E poi corre su e giù con l’altro che lo insegue senza prenderlo mai (come non lo prendono mai né Robinho né nessun altro). Father and Son. Anzi Grandfather, perché sembra il nonno. Ah, per la cronaca, Cassetti e Zambrotta hanno la stessa età.

BURDISSO 6+: Per 43 minuti lascia la scena a Juan. Poi piomba sul palcoscenico a modo suo: un volo d’angelo e il Diavolo non va da nessuna parte. Inizia lì la sua partita, che poi diventa più difficile, perché c’è da soffrire. E quando è così lui si sente a casa. Casa Burdisso, dove nessun ospite è gradito. JUAN 7,5: Ah se fosse sempre quello di ieri sera... C’avete presente Ibra? Sì? Sicuri? Forse ve lo ricordate solamente. Perché ieri c’è stato un fenomeno che lo ha annichilito. Da subito, da 49 secondi dopo il fischio. Scivolata, palla, solo palla. E poi si ripete, una, dieci, cento volte. Sempre uguale e perfetto. E quando non lo può anticipare allora lo mura. Lo svedese va a prendersi un’aspirina, lui cambia bersaglio, sceglie Robinho, il risultato è lo stesso. Immenso.

RIISE 6: Ormai l’abbiamo capito. Per rivederlo al meglio dovremo aspettare l’anno prossimo. Almeno si spera. Ma se il Milan da quella parte non fa poi tanto male, un po’ di merito ce lo avrà pure. BRIGHI SV: Un infortunio al polpaccio e fuori dopo 16 minuti, anche meno. Perché da 4 o 5 camminava a stento. Troppo poco per giudicarlo. Troppo poco per lasciare il segno. Abbastanza per uscire arrabbiatissimo. E ne ha tutti i motivi...

PIZARRO 6: Non è quello che inventa e danza come Nureyev con la palla attaccata al piede. A volte è pure fuori dal gioco. Però ha un merito: proprio quando la Roma va in affanno e si pensa “qui ci vorrebbe Pizarro”, lui esce allo scoperto, si prende le responsabilità, va a caccia di quel pallone che non va più dalle parti di Abbiati. E la paura passa un po’.

TADDEI 6: Parte con un erroraccio, ma si riprende presto. Dopo 10 minuti spara un gran destro, quindi gioca con Abate e Gattuso all’autoscontro e poi corre corre corre. Magari è un po’ caotico, magari è un po’ arruffone. Certo non si può dire che non ce la mette tutta. Anche se quel “tutta” certe volte non tantissimo.

SIMPLICIO 6: Evidentemente non gli piaceva essere chiamato Arnold. E allora si fa i capelli alla Boateng. E si presenta con una “stecca” a van Bommel. Poi ringhia con Gattuso e, pensate un po’, vince lui. Della serie: “Chi è quello buono?”. Poi cala pagando la lunga assenza dal campo. Comprensibile.

VUCINIC 5: Una sola vera occasione. Ma enorme. Forse fa uno stop di troppo, ma la verità è che lì è bravo Abbiati a fermarlo. No, il problema non è quello. Il problema semmai sono gli altri 50 minuti senza un lampo né di calcio, né di gioia.

TOTTI 6,5: Per una volta lasciamo perdere tutto il resto. Lasciamo perdere i lanci di tacco, gli scatti da ragazzino. Lasciamo perdere i calci che gli ha Dato van Bommel. Lasciamo perdere che ancora nessuno a capito come fa a fare sempre la cosa giusta. Ma quello stop al 47esimo no. Quello non lo lasciamo perdere. Quello è troppo bello. Quello è il calcio. Quello è Francesco Totti.

MONTELLA 6-: Chissà se ha ripensato a quel pallonetto a Seba Rossi? Chissà se gli è venuta voglia di schiudere le ali e prendere il volo. Non avrebbe potuto farlo, intrappolato in quel tutore che gli bloccava la spalla. Un uccello in gabbia. Come la sua Roma, che va un po’ meglio che a Bari, che non perde coi campioni d’Italia. Ma che non vola come avrebbe dovuto per prendersi la Champions. Non è tutto finito, ma ora è dura.

ROSI 6: Un passo avanti rispetto a qualche tempo fa. Perché almeno non perde la testa. E’ Lucido quando tenta la sponda di testa su corner, quando cerca la mezza rovesciata per lanciare Riise in contropiede e quando stoppa, dribbla Zambrotta, e tira. Come dovrebbe fare un giocatore vero. Prossimo passo: farlo per 30 partite all’anno.

BORRIELLO 6-: Palla recuperata e contropiede, simbolo della solita voglia. Quella non è mai mancata. Ma senza tiri in porta (non è solo colpa sua) è difficile segnare.

CAPRARI SV: Benvenuto nel calcio che conta. Magari tra 10 anni nel giorno del suo centesimo gol qualcuno dirà: “io il 7 maggio del 2011 c’ero quando è entrato contro il Milan”. Magari. Glielo auguriamo.