rassegna stampa roma

«E' la Roma che voglio! Ha carattere, crescerà»

(La Gazzetta dello Sport – M.Cecchini) – Al primo tocco di palla di Francesco Totti — un cambio di gioco di trenta metri di sinistro — è esploso un tuono.

Redazione

(La Gazzetta dello Sport - M.Cecchini) - Al primo tocco di palla di Francesco Totti — un cambio di gioco di trenta metri di sinistro — è esploso un tuono.

È sembrato un segno del destino, come se gli dèi del calcio volessero dire che qualcosa stava accadendo. Proprio vero. Trovare una squadra che nel calcio italiano vada a giocare in trasferta (per di più contro l'Inter) schierando infatti solo due difensori di ruolo è roba d'altri tempi. La Roma l'ha fatto e l'impressione è che Luis Enrique, stavolta, abbia acquistato una credibilità nuova e forte.

«Partita della svolta» «Ho fatto questa scelta per avere un miglior possesso di palla e un calcio offensivo — dice l'allenatore — questo è il mio tipo di calcio. Credo che la cosa più importante sia stata la personalità: i tifosi andranno a casa contenti. Siamo stati bravi a tenere alta la pressione. Sono contento del risultato. Poteva essere migliore, ma può essere il risultato della svolta. Ora si potrà lavorare con maggior tranquillità. Questo è il gruppo che io voglio: c'è concorrenza, voglia di vincere, fame. Nel finale abbiamo perso il controllo e rischiato troppo perché eravamo un po' stanchi, ma secondo me ne valeva la pena. Mi piace questo rischio. La vittoria vale tre punti, il pari è uno e quindi meglio attaccare». Quasi un paradosso, perciò, che una Roma del genere abbia segnato due soli gol in 4 partite ufficiali e per il 4° anno di fila cominci il campionato senza vittorie nelle prime due partite. «Totti leader» «Le punte faranno gol, ne sono sicuro — aggiunge —. La squadra anche stavolta ha creato 3-4 occasioni e sa quello che sta cercando. Totti è uno dei migliori, sono contento di avere un leader come lui. Perrotta? Nel giorno del suo compleanno è stato bravissimo a fare il terzino, come Taddei, al debutto. Peccato per Stekelenburg, non sono preoccupato, ma sarebbe una buona idea non conteggiare le sostituzioni del portiere, è una cosa che condiziona. Con un po' di fortuna potevamo vincere ma se fossimo stati sfortunati perdevamo. So che non c'è fiducia da parte di tanti sul mio lavoro, ma io sento quella della società e dei tifosi. Mi fa ridere pensare che dopo due giornate, secondo qualcuno, eravamo a rischio sia io che Gasperini». Ottimista anche De Rossi: «Siamo sulla strada giusta».