(Corriere dello Sport-P.Torri) La delusione è tanta. Non ci sono parole che riescano a nasconderla. Anche se Claudio Ranieri ci ha provato. Era venuto qui per attaccarsi al petto la medaglia di sfidante del Milan capolista, voleva vincere, la scelta dei tre attaccanti subito in campo,
rassegna stampa roma
«Complimenti alla Roma»
(Corriere dello Sport-P.Torri) La delusione è tanta. Non ci sono parole che riescano a nasconderla. Anche se Claudio Ranieri ci ha provato. Era venuto qui per attaccarsi al petto la medaglia di sfidante del Milan capolista, voleva vincere, la...
pur in una serata in cui in panchina non c’erano nè Totti ( influenzato), nè l’ex Adriano ( infortunato e che ieri ha pensato bene di volare a casa), era stata chiarissima. La realtà è stata un’altra, anche se all’intervallo, lo svantaggio dei giallorossi non rispecchiava quello che si era visto in campo. IL RACCONTO - Alla fine è arrivata la sesta sconfitta esterna di questa stagione e pure una classifica che adesso obbligherà i giallorossi a non poter più sbagliare, altrimenti diventerebbe a forte rischio anche quella zona Champions League che è molto, ma molto importante, pure per chi sarà il nuovo proprietario della società. Forse anche per questo, Ranieri non ha certo bocciato la sua Roma: « La prima cosa che voglio dire è che è stata una partita bella, vibrante sino all’ultimo secondo di gioco. La Roma ha disputato un’ottima partita. Ci hanno condannato soprattutto gli episodi. E poi c’è stata quell’espulsione con successivo rigore che ha cambiato quella che era stata fino a quel momento la partita. In quell’episodio è stato bravo Pazzini, ha stoppato il pallone e poi si è messo davanti al nostro giocatore, Burdisso ha provato in tutte le maniere a evitare il contatto, ma non c’è stato niente da fare, l’arbitro non poteva decidere altrimenti. A quel punto si è fatta difficilissima. Eppure la Roma mi è piaciuta anche in inferiorità numerica, siamo stati capaci di fare cose grandissime in dieci, rimettendo in piedi una gara che sembrava ormai compromessa, arrivando sfiorare un clamoroso pareggio, pur concedendo gli inevitabili contropiede ai nerazzurri. Se devo trovare un difetto, allora dico che c’è mancata la continuità d’azione. Non sempre siamo riusciti ad alzare il ritmo, ogni volta che lo abbiamo fatto abbiamo messo in difficoltà l’Inter. Del resto la squadra di Leonardo ha nella fisicità la sua qualità migliore, se non li prendi in velocità è durissima batterli, anzi perdi come è successo a noi». LO SCUDETTO - Ranieri in ogni caso non ha nessuna intenzione di alzare bandiera bianca in chiave scudetto. E’ il primo a sapere che la risalita si è fatta durissima, ma ricordando che c’è una partita da recuperare e quello che la sua Roma è stata capace di fare nella passata stagione, la speranza non puà che essere l’ultima a morire: «Lo scudetto? Finché continueremo a vedere la luce, noi non molleremo, tanto meno ci arrenderemo. Certo ora siamo lontani, si è fatta difficile, ma questa squadra ha dimostrato di non mollare, sarà così anche questa volta. Questa è una Roma con giocatori importanti, Menez e Vucinic sono stati bravi, ma devono acquistare la determinazione di Eto’o e Pazzini. I miei hanno altre caratteristiche e io cerco di valorizzarle. L’Inter quando fa i cambi mette in campo tanta qualità. Senza Balotelli avevano perso uno che faceva gol, ma ora nel mercato di gennaio hanno preso Pazzini e pure Kharja che sono giocatori capaci di essere determinanti. Stavolta a noi, senza Totti e Adriano, è mancato qualcosa. E peccato che siamo dovuti venire a San Siro senza Mexes. Il francese è il nostro giocatore più in forma, ma è un istintivo e ha la lingua lingua. Ora l’espulsione di Burdisso, in vista del Napoli, non è certo una bella notizia. Vedremo in settimana che soluzione prendere» .
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