(La Gazzetta dello Sport - A.Catapano) - Uno scherzo del destino? La Roma ci ha messo parecchio del suo, finendo per giocarsi l’accesso alla Champions con Catania e Sampdoria. Solo a nominarle vengono i brividi.
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«Ci giochiamo la stagion e stavolta ridiamo noi»
(La Gazzetta dello Sport – A.Catapano) – Uno scherzo del destino? La Roma ci ha messo parecchio del suo, finendo per giocarsi l’accesso alla Champions con Catania e Sampdoria. Solo a nominarle vengono i brividi.
Due precedenti, le delusioni più cocenti della storia romanista recente. 18 maggio 2008, ultima giornata: la Roma scese a Catania con la speranza di scavalcare l’Inter e vincere in volata il campionato. La squadra di Spalletti andò in vantaggio con uno splendido gol di Mirko Vucinic che la portò in testa finché Ibrahimovic a Parma non rimise avanti l’Inter. A quel punto, anche per tornare a casa sana e salva, consentì al Catania di pareggiare e restare in Serie A. 25 aprile 2010, 35 ª giornata: la Roma con un punto di vantaggio sull’Inter ospita la Sampdoria a caccia del 4 ° posto. Totti la porta in vantaggio, Pazzini fa il ribaltone con una doppietta. Addio sogni di gloria.
Speranze e alibi Due partite, le ultime occasioni per salvare la stagione. Le stesse avversarie, con credenziali e obiettivi diversi: il Catania è già salvo, la Sampdoria ha un piede in Serie B. Inutile, però, che la Roma speculi su atteggiamento e consistenza delle avversarie. Ha detto ieri Gian Paolo Montali:«L’eliminazione dalla Coppa Italia non ci ha tolto motivazioni: per ora pensiamo soltanto al Catania, andremo lì con le idee chiare e la mentalità vincente. Per noi è la partita della stagione» . L’accesso alla Champions vale un assegno di una ventina di milioni per la nuova proprietà e, forse, qualche speranza in più per l’attuale organigramma. Montali la vive come una sfida personale, del resto è lui che ha tenuto in piedi la baracca. Montella è convinto che col 4 ° posto conserverà il posto, ma si sbaglia. I giocatori hanno già messo le mani avanti. Perrotta e Juan, per esempio, d’accordo nel dire che «l’incertezza societaria non ha giovato alla squadra negli ultimi mesi» .
Chiaro? Lo stesso Montali ieri si è augurato che sui futuri assetti della Roma «si faccia chiarezza al più presto, soprattutto con i tifosi» , pur riconoscendo che «è un momento delicato, e il silenzio della nuova proprietà in questa fase va rispettato» . Anche perché, seppure silenti, i nuovi dirigenti stanno lavorando. Walter Sabatini verrà ufficializzato nei prossimi giorni, ma ha già pronti tre o quattro nuovi giocatori da contrattualizzare. Baldini lascerà la federazione inglese a ottobre, ma da giugno— ha assicurato — ci metterà la faccia. Piuttosto, andrebbe chiarito perché Gilmar Rinaldi, procuratore di Adriano, vanti ancora circa 750.000 euro di commissioni dalla Roma. A febbraio, per liberarsi dell’Imperatore, UniCredit ne tirò fuori 600.000 per Roberto Calenda, l’agente italiano. La spiegazione fornita da Trigoria — «Senza accordo consensuale avremmo pagato una buonuscita molto più salata» — è comprensibile. Lo è meno che la nuova proprietà, tenuta all’oscuro, debba accollarsi pure quest’altra spesa imprevista. Tanto paga Pantalone, cioè DiBenedetto.
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