rassegna stampa roma

«Benvenuti al calcio moderno!»

(Il Romanista – V.Meta) – Sarà che una vittoria al San Paolo era poco meno di un miraggio solo due settimane fa,

Redazione

(Il Romanista - V.Meta) - Sarà che una vittoria al San Paolo era poco meno di un miraggio solo due settimane fa,

sarà che in novanta minuti nemmeno per un secondo la Roma ha dato l’impressione di non riuscire a portare a casa il risultato, o magari sarà che Francesco Totti gli ha dedicato il successo in diretta tv. Resta il fatto che un Luis Enrique così sorridente non s’era mai visto. «Se questo è il giorno più felice da quando sono l’allenatore della Roma? Beh sì, quando vedi la tua squadra fare il suo lavoro e che i giocatori lo fanno tutti insieme è chiaro che sei felice». La felicità di Luis Enrique non usa toni esasperati, e sì che una serata del genere li giustificherebbe: «In realtà quella di oggi (ieri, ndr) è stata una partita matta, se così si può dire, nel senso che abbiamo avuto anche un po’ di fortuna. Di certo abbiamo fatto un buon lavoro, ma credo che da questa partita potesse venire fuori qualsiasi risultato, 5-5 o 5-4. È finita 3-1 ed è stata meravigliosa».

Una fortuna che la Roma è stata brava ad andarsi a cercare giocando una partita di grande attenzione, in cui al possesso palla ha saputo alternare azioni in verticale. Quando glielo fanno notare, il tecnico non risparmia una leggera stoccata: «Benvenuti nel calcio moderno...Quando vai ad affrontare squadre come Juve e Napoli se non riesci a difendere e attaccare con la stessa efficacia, sei morto. Credo che nel primo tempo abbiamo fatto vedere un buon gioco, nella seconda un po’ meno perché gli avversari ci venivano a pressare alto. Per tutti i nostri tifosi questo è un risultato buonissimo, ma adesso dobbiamo continuare a lavorare e pensare che c’è ancora tanto da fare»: Al San Paolo si è vista una Roma concentrata dal primo all’ultimo minuto, tutti hanno corso per arrivare primi sul pallone fino al novantesimo.[...]

Nei giorni seguenti la partita con la Juventus c’è chi ha parlato di un Luis Enrique italianizzato, che avrebbe messo da parte il possesso palla per convertirsi al contropiede: «Non è che abbia cambiato idea - precisa il tecnico -, ma ormai tutti sanno che giochiamo palla a terra, perciò se riusciamo ad alternare momenti di possesso palla ad altri di palla nello spazio, abbiamp più possibilità di creare difficoltà agli avversari, provando a guadagnare questa profondità. Diciamo che cerchiamo di fare tutte e due le cose: è sempre meglio che gli avversari non sappiano se facciamo un gioco più diretto o più basato sul possesso palla. Resto comunque convinto che il miglior modo per difendersi sia tenere il pallone. Però mi piacerebbe che soffrissimo di meno». Spalletti ha detto che lavorare a Roma non è mai facile, una considerazione che dopo i suoi primi quattro mesi sulla panchina giallorossa Luis Enrique si sente di condividere: «È difficile, ma ho ricevuto l’appoggio della gente.Quanto ci manca per arrivare al Milan? Loro hanno già vinto lo scudetto, il nostro progetto è appena all’inizio: dateci tempo». Totti, confermato titolare dopo la sfida con la Juve, gli ha dedicato la vittoria: «Con Francesco e con gli altri ho avuto sempre un buon rapporto. Mi piace tantissimo che pensi che il nostro è un progetto importante. Le contestazioni a Totti? Fanno parte del calcio, i rigori li sbagliano solo quelli che li calciano. Per noi continua ad essere importantissimo».