rassegna stampa roma

Lazio esperta, Roma giovane: la sfida di due filosofie

(Corriere dello Sport – A.Maglie) La Roma dei giovani, la Lazio degli «esperti». Una inversione di ruoli che sembra seguire le parabole pro­fessionali dei dirigenti chiamati a ge­stire il mercato.

Redazione

(Corriere dello Sport - A.Maglie) La Roma dei giovani, la Lazio degli «esperti». Una inversione di ruoli che sembra seguire le parabole pro­fessionali dei dirigenti chiamati a ge­stire il mercato.

C’era Walter Sabati­ni al comando quando in biancocele­ste approdarono Kolarov, Muslera, Li­chtsteiner, Kozak (Zarate arrivò poco più tardi, quando il ds era già passato al Palermo). Cambio di casacca ed ec­co che si vestono di giallorosso Lame­la, Pjanic, Bojan, Josè Angel. Fra le due esperienze, il « passaggio » a Pa­lermo, cioè gli ingaggi di Pastore e Hernandez. Dal punto di vista delle politiche «mercantili» non si può cer­to accusare Sabatini di incoerenza. Nel calcio non esiste una ricetta uni­ca del successo, così come non esiste un unico sistema di gioco vincente: non basta giocare come il Barcellona per essere il Barcellona, imitare Guardiola per diventare Guardiola. Claudio Lotito che sui giovani ha mol­to investito, ha cambiato rotta puntan­do su certezze consolidate (Klose, Cis­se) piuttosto che sulle belle ma sem­pre incerte speranze. Il campo, che è l’unico giudice affidabile e inappella­bile, dirà da che parte è la ragione.

STRATEGIE -E’ evidente che le strategie sono ispirate dalle necessità. La Ro­ma che in questi ultimi sei anni ha conteso la leadership nazionale all’In­ter ha sacrificato il rinnovamento sul­l’altare del risultato immediato con la conseguenza di un invecchiamento della «rosa» figlio, in larga misura, di una tendenza generale, di un diffuso invecchiamento del campionato ita­liano. Ma senza costruire il futuro dif­ficilmente riesci ad avere un presen­te. Il «lifting» imposto dalla nuova so­cietà italo-americana alla squadra ha ridotto drasticamente l’età media nel giro di pochi mesi: dalla fine dell’ulti­mo campionato ad oggi oltre tre anni in meno (dai 29,4 di ieri ai 26,3 attua­li). La Lazio che aveva lavorato molto sul futuro, ha ritenuto che si potesse rinunciare a qualcosa per ottenere benefici immediati nel presente. La squadra di Reja ha un’ età- media di 28,7 anni, non lontana da quelle di Mi­lan e Napoli ( anche loro oltre i 28). Siamo, comunque, nell’ambito di un ritocco « sopportabile » ( otto mesi inpiù sull’ultimo campionato).

SCOMMESSE -Quando lo scorso anno con il suo Shakhtar eliminò la Roma dalla Champions, Lucescu puntò il di­to contro il calcio italiano: «Le vostre squadre sono vecchie » . Non aveva tutti i torti. Il Barcellona trionfatore in patria e in Europa aveva un’età-me­dia di 26,5 anni; il Borussia Dortmund che a sorpresa trionfò in Bundesliga era ancora più giovane: 24,4; il Lille campione di Francia arrivava appena a 25 anni. Sir Alex Ferguson domina la scena da un quarto di secolo: dopoessere stato sconfitto dal Barcellona nella finale di Londra ha ritenuto op­portuno ringiovanire ancora un po’ il Manchester United (25,8). Il Bayern di Monaco ha sostituito il trentatre­enne Miroslav Klose con Nils Peter­sen, oltre dieci anni più giovane. I «mutamenti anagrafici» sono figli di culture e strategie. Ma per quanto la scienza abbia rallentato i processi di invecchiamento, la freschezza dei vent’anni si appanna inevitabilmente a trentacinque. E’ un dato di natura e Dorian Gray, invece, esiste solo in let­teratura.