rassegna stampa roma

Lazio cinquina, Totti tombola

(Leggo – F.Maccheroni) Facciamo quello che mezza Lazio non è riuscita a fare e mettiamo un attimo da parte Francesco Totti.

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(Leggo - F.Maccheroni) Facciamo quello che mezza Lazio non è riuscita a fare e mettiamo un attimo da parte Francesco Totti.

Guai, adesso, a dire che nei derby vince la squadra in difficoltà. Perché anche nei derby può vincere chi crea più gioco. Lo ha dimostrato la Roma ottenendo la quinta vittoria consecutiva contro la Lazio di Reja.

E questa, di Montella, è stata la più netta, senza colpi di fortuna, anzi, è stata benedetta da una traversa colpita da Pizarro dopo 4’, che sembrava il segno d’un destino tirato in ballo proprio da Reja alla vigilia: se c’è una giustizia, deve vincere la Lazio, aveva sentenziato il friulano. Va detto che giustizia non c’è stata, perché il giudice supremo, Paolo Tagliavento, è stato ingiusto, irritante e responsabile assoluto della rissa finale, avendo consentito a Matuzalem, Ledesma e Biava licenze da lotta libera che potevano portare soltanto alle squallide scene viste nel finale e concluse con due espulsioni (Radu e Ledesma).

Ma in questi casi, come accadeva nel Far West, c’è chi prende la stella da sceriffo e si trasforma in giustiziere. E quindi, restituiamo la vetrina all’eroe di giornata, Francesco Totti: due gol (numerologia: 2 per i 5 derby, fa 10, la sua maglia), alla faccia delle botte (la pedata al volto subìta da Matuzalem è da prova tv), delle provocazioni, degli acciacchi e delle chiacchiere. Il capitano giallorosso ha rinverdito una vecchia maglia che dopo il primo gol su calcio piazzato ha sventolato in direzione della moglie, Ilary: «Sei sempre unica». Se la signora è unica, Totti è stato altrettanto unico, immenso, bravo a non perdere la testa anche quando ha rischiato di perdere l’incolumità fisica.

Accanto all’«unico», Vincenzino Montella, che ha avuto il merito di mandare in campo una squadra equilibrata, restituendola al suo regista, Pizarro, e quindi a un gioco smarrito negli ultimi due anni, al di là dei risultati, che non sempre sono frutto di gioco. «Il derby l’ha vinto la squadra che lo ha meritato di più», ha detto Montella. Ed è stato bravo, il tecnico, a sottolineare un particolare non trascurabile: «La Roma non ha concesso un tiro in porta». Ed è su questo particolare che dovrebbe riflettere Reja, precipitato anche nello stile dicendo che quando c’è rissa «c’è sempre Totti».

La Lazio resta 2 punti avanti alla Roma, ha il dovere di credere come prima del derby alla Champions. Ma deve mettere da parte la paura trasmessa dal tremebondo Reja, il quale, purtroppo per la Lazio, non è da piani alti e questa squadra nelle sue mani sembra un lusso. La Roma non ha risolto tutti i problemi, ma ha un allenatore giovane che ha restituito entusiasmo, perché ha entusiasmo. La strada è ancora in salita, ma almeno per una giorno lasciamoli godere. Non come ricci, come uomini che hanno vinto una battaglia.