(Il Romanista-P.Bruni) Roma regina del mercato? Presto per dirlo, ma di sicuro Roma promossa anche dagli addetti ai lavori. A cominciare dall’agente Fifa Vincenzo D’Ippolito.
rassegna stampa roma
«Aspettatevi altre sorprese»
(Il Romanista-P.Bruni) Roma regina del mercato? Presto per dirlo, ma di sicuro Roma promossa anche dagli addetti ai lavori. A cominciare dall’agente Fifa Vincenzo D’Ippolito.
«Siamo ancora a metà mercato - ci dice - quindi la definirei una principessa. Sono stati fatti validi investimenti e i giocatori arrivati hanno già un buonissimo profilo. Lamela ha un potenziale molto importante ed è un ragazzo del quale si sentirà parlare. Il portiere, invece, si conosce ed è forse fra i migliori al mondo nel suo ruolo. Ecco, questi due, mi sembrano un’ottima base di partenza ». E come investire i soldi della cessione di Vucinic? «Con una punta, un attaccante giovane ma ormai pronto. Leggo diversi nomi che mi piacciono: Nilmar, ad esempio, sarebbe perfetto anche se ha 26 anni. Personalmente stravedo per Abel Hernandez del Palermo ma dubito fortemente che Zamparini, dopo aver ceduto Pastore, possa privarsi pure di lui. Magari mi aspetto un colpo a sorpresa di Sabatini e lo immagino a centrocampo. Un italiano alla Montolivo, uno che conosce bene la serie A. Serve qualcuno che sappia immedesimarsi bene nella nuova realtà e possa fare da valore aggiunto a quelli che già ci sono». Infine, che ruolo potrà recitare la Roma nel prossimo campionato? «Di vertice. L’obiettivo, probabilmente, è quello di arrivare fra le prime tre e guadagnarsi un posto in Champions League (dal prossimo anno, infatti, saranno solamente tre i posti a disposizione, ndr). Tuttavia, nel caso dovesse scendere poco più in basso non ne farei un dramma: è un club che si sta ricostruendo ».
Alessandro Canovi non ha paura di esporsi: «Finora la Roma è la regina del mercato - dice con grande sicurezza - anche perché alcuni colpi sono un po’ sottovalutati. Lamela è fra i primi tre talenti al mondo, Heinze ha un grande spessore caratteriale ed è un tipo abituato a vincere. Poi, non dimentichiamoci di Luis Enrique. Per lui stravedo ma sono i fatti a parlare: se il Barcellona può contare su ragazzi come Busquets e Pedro, il merito è soprattutto suo che ha creduto in loro e sono si è fatto scrupoli a spingerli fra i grandi. Inoltre, non dimentichiamoci che c’è Thiago Alcantara in rampa di lancio: un ragazzo fortissimo, forse il migliore di tutti, un misto fra Xavi e Iniesta. Chi critica Luis Enrique senza conoscerlo deve ricordarsi che lui, lo scorso anno, con una squadra equiparabile alle nostre formazioni Primavera, è arrivato terzo nella serie B spagnola ». Qual è il giudizio di Alessandro Canovi sui giocatori arrivati finora? «Lamela e Bojan sono due grandissimi talenti, fra i più forti del panorama calcistico mondiale. Heinze, come già detto, ha un bagaglio d’esperienza gigantesco ed un calciatore eclettico perché può ricoprire due ruoli». Però è partito Vucinic. «Se dipendesse da me - prosegue Canovi - coprirei il ruolo lasciato libero dalla partenza del montenegrino ma lo farei con un giocatore più giovane. Sicuramente si muoveranno in questa direzione e, nel frattempo, vedere che cosa decideranno per il centrocampo. Mi viene da ridere quando sento dire in giro che la Roma si è indebolita e ha perso in esperienza. La rosa, ad oggi, è stata assemblata con un perfetto mix: la verticale è già ben strutturata: Nicolas Burdisso, Juan, De Rossi, Pizarro, Perrotta, Totti e Borriello. Mica male, no?». Ma il mercato non è finito. «A sensazione credo che Sabatini cercherà un buon giovane italiano. Bisognerà capire se in mediana oppure in attacco. Chi? Mi immagino un Montolivo, tanto per intenderci». Obiettivi? «Sono convinto che la Champions potrà essere alla sua portata.In questo momento sono pochi quelli che se la filano e ci punterebbero un euro: per me sarà la vera sorpresa e potrà lottare per arrivare fino in fondo. E poi, non capisco tutto questo pessimismo che si respira nell’ambiente dopo la cessione di Vucinic. Sì, certo è un giocatore forte, di livello, tecnicamente bravissimo, però non dimentichiamoci che ti ha fatto svoltare per cinque, sei partite al massimo. Non di più».
Giorgio De Giorgis, invece, elegge il Napoli a regina del mercato, poi però aggiunge che «anche il club giallorosso ha lavorato molto bene». E spiega: «Hanno preso diversi giocatori validi e stanno potenziando la rosa. Lamela è il colpo più importante, per età e prospettive. Non dimentichiamoci anche Bojan: un altro talento importante. Luis Enrique mi incuriosisce parecchio, in molti sono andati a vederlo e a studiare le sue metodologie di lavoro. Ora credo serva un attaccante che possa, inoltre, fungere da investimento per il dopo Totti. Immagino una punta centrale, un top player, uno alla Batistuta tanto per intenderci. Chi? Tevez sarebbe perfetto ma dubito possa sbarcare in Italia. Mi piace tantissimo Suarez del Liverpool, un giocare che si calerebbe perfettamente nel progetto romanista». Colpi a sorpresa? «Da Sabatini bisogna aspettarsene sempre. Tipo Simon Kjaer verso la fine del mercato». Che ruolo reciterà la Roma nel prossimo campionato? «Quello che ha fatto sempre recitato negli ultimi anni: la protagonista. Roma è abituata a lottare i vertici e giocarsela con chiunque. Sarà nelle primissime posizioni. Lo scudetto? Perché no, non le manca nulla».
Roma regina del mercato? Presto per dirlo,ma di sicuro Roma promossa anche dagli addettiai lavori. A cominciare dall’agente FifaVincenzo D’Ippolito. «Siamo ancora a metàmercato - ci dice - quindi la definirei una principessa.Sono stati fatti validi investimenti e igiocatori arrivati hanno già un buonissimoprofilo. Lamela ha un potenziale molto importanteed è un ragazzo del quale si sentiràparlare. Il portiere, invece, si conosce ed è forsefra i migliori al mondonel suo ruolo. Ecco, questidue, mi sembranoun’ottima base di partenza». E come investirei soldi della cessione diVucinic? «Con una punta,un attaccante giovanema ormai pronto. Leggodiversi nomi che mi piacciono:Nilmar, ad esempio,sarebbe perfetto anchese ha 26 anni. Personalmente stravedoper Abel Hernandez del Palermo ma dubitofortemente che Zamparini, dopo aver cedutoPastore, possa privarsi pure di lui. Magari miaspetto un colpo a sorpresa di Sabatini e lo immaginoa centrocampo. Un italiano alla Montolivo,uno che conosce bene la serie A. Servequalcuno che sappia immedesimarsi benenella nuova realtà e possa fare da valore aggiuntoa quelli che già ci sono». Infine, cheruolo potrà recitare la Roma nel prossimocampionato? «Di vertice. L’obiettivo, probabilmente,è quello di arrivare fra le prime tree guadagnarsi un posto in Champions League(dal prossimo anno, infatti, saranno solamentetre i posti a disposizione, ndr). Tuttavia, nelcaso dovesse scendere poco più in basso nonne farei un dramma: è un club che si sta ricostruendo».Alessandro Canovi non ha paura diesporsi: «Finora la Roma è la regina del mercato- dice con grande sicurezza - anche perchéalcuni colpi sono un po’ sottovalutati. Lamelaè fra i primi tre talenti al mondo, Heinzeha un grande spessore caratteriale ed è untipo abituato a vincere.Poi, non dimentichiamocidi Luis Enrique.Per lui stravedo ma sonoi fatti a parlare: se il Barcellonapuò contare suragazzi come Busquets ePedro, il merito è soprattuttosuo che ha credutoin loro e sono si è fattoscrupoli a spingerli fra igrandi. Inoltre, non dimentichiamociche c’è Thiago Alcantara inrampa di lancio: un ragazzo fortissimo, forseil migliore di tutti, un misto fra Xavi e Iniesta.Chi critica Luis Enrique senza conoscerlo devericordarsi che lui, lo scorso anno, con unasquadra equiparabile alle nostre formazioniPrimavera, è arrivato terzo nella serie B spagnola». Qual è il giudizio di Alessandro Canovisui giocatori arrivati finora? «Lamela eBojan sono due grandissimi talenti, fra i piùforti del panorama calcistico mondiale. Heinze,come già detto, ha un bagaglio d’esperienzagigantesco ed un calciatore eclettico perchépuò ricoprire due ruoli». Però è partitoVucinic. «Se dipendesse da me - prosegue Canovi- coprirei il ruolo lasciato libero dalla partenzadel montenegrino ma lo farei con ungiocatore più giovane. Sicuramente si muoverannoin questa direzione e, nel frattempo,vedere che cosa decideranno per il centrocampo.Mi viene da ridere quando sento direin giro che la Roma si è indebolita e ha persoin esperienza. La rosa, adoggi, è stata assemblatacon un perfetto mix: laverticale è già ben strutturata:Nicolas Burdisso,Juan, De Rossi, Pizarro,Perrotta, Totti e Borriello.Mica male, no?». Ma ilmercato non è finito. «Asensazione credo che Sabatinicercherà un buongiovane italiano. Bisogneràcapire se in mediana oppure in attacco.Chi? Mi immagino un Montolivo, tanto perintenderci». Obiettivi? «Sono convinto che laChampions potrà essere alla sua portata. Inquesto momento sono pochi quelli che se lafilano e ci punterebbero un euro: per me saràla vera sorpresa e potrà lottare per arrivare finoin fondo. E poi, non capisco tutto questopessimismo che si respira nell’ambiente dopola cessione di Vucinic. Sì, certo è un giocatoreforte, di livello, tecnicamente bravissimo,però non dimentichiamoci che ti ha fattosvoltare per cinque, sei partite al massimo.Non di più».Giorgio De Giorgis, invece, elegge il Napolia regina del mercato, poi però aggiungeche «anche il club giallorosso ha lavoratomolto bene». E spiega: «Hanno preso diversigiocatori validi e stanno potenziando la rosa.Lamela è il colpo più importante, per età e prospettive.Non dimentichiamoci anche Bojan:un altro talento importante. Luis Enrique miincuriosisce parecchio, in molti sono andatia vederlo e a studiare le sue metodologie di lavoro.Ora credo serva un attaccante che possa,inoltre, fungere da investimentoper il dopoTotti. Immagino unapunta centrale, un topplayer, uno alla Batistutatanto per intenderci.Chi? Tevez sarebbe perfettoma dubito possasbarcare in Italia. Mi piacetantissimo Suarez delLiverpool, un giocareche si calerebbe perfettamentenel progetto romanista». Colpi a sorpresa?«Da Sabatini bisogna aspettarsenesempre. Tipo Simon Kjaer verso la fine delmercato». Che ruolo reciterà la Roma nelprossimo campionato? «Quello che ha fattosempre recitato negli ultimi anni: la protagonista.Roma è abituata a lottare i vertici e giocarselacon chiunque. Sarà nelle primissimeposizioni. Lo scudetto? Perché no, non lemanca nulla».
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