(Leggo-F.Maccheroni) Sono anni che sentiamo la favola di Ancelotti a Roma. E sarebbe davvero una bella favola. Il ritorno da allenatore di un giocatore che vinse nella Roma di Liedholm, che è stato eccezionale, sfortunato,
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Lasciamo Ancelotti con le sue coppe e i suoi campioni
(Leggo-F.Maccheroni) Sono anni che sentiamo la favola di Ancelotti a Roma. E sarebbe davvero una bella favola. Il ritorno da allenatore di un giocatore che vinse nella Roma di Liedholm, che è stato eccezionale, sfortunato,
eroico e soprattutto limpido, quindi amatissimo. Per i tifosi sarebbe il ritorno di «Carletto». Perché Ancelotti, per Roma, è sempre rimasto Carletto, anche adesso che nel pancione ne ospiterebbe tre di quei «Carletto». Però tra la favola e la realtà c’è un uomo che vorrebbe allenare Totti, ma «prima o poi»; che vorrebbe tornare a Roma, sempre «prima o poi». Ma «poi» quando? A questo punto alza il sopracciglio fino alla nuca. Anche in queste settimane, col Chelsea che lo stava liquidando, Ancelotti non è andato oltre il «prima o poi». Problemi di ingaggio? Di giocatori? Sicuramente problemi suoi. Ma a questo punto lasciamolo in pace con le sue coppe e i suoi campioni. Rimettiamo nel cassetto i ritagli con quei ragazzi dell’Ottantatré. Erano ragazzi come noi, ma trent’anni fa.
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