(La Gazzetta dello Sport - A.Catapano) - Bisognerà aspettare due settimane almeno perché Thomas DiBenedetto diventi presidente, il 21° nella storia della Roma. Ma ieri è ufficialmente iniziata l'era a stelle e strisce.
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L'americano diventerà presidente giallorosso numero 21
(La Gazzetta dello Sport – A.Catapano) – Bisognerà aspettare due settimane almeno perché Thomas DiBenedetto diventi presidente, il 21° nella storia della Roma. Ma ieri è ufficialmente iniziata l’era a stelle e strisce.
È la prima volta che il club giallorosso diventa proprietà di un gruppo straniero, oltretutto americano. I presupposti perché si realizzi quella «rivoluzione culturale» annunciata da Walter Sabatini ci sono tutti, pur tra i mille ostacoli incontrati lungo il tragitto. Passione La nuova era comincerà nel solco della vecchia, almeno per la passione, questa sì molto romanista, che tutti i protagonisti ci hanno messo in un anno di trattative estenuanti, che più volte hanno rischiato di mandare all'aria l'affare. Tifosi, simpatizzanti, istituzioni si augurano che la nuova proprietà, in cui UniCredit resta per ora con un consistente 40%, mantenga la Roma ai vertici del calcio italiano e la riporti nei piani alti di quello europeo, come fu nella gestione Viola e come è stato per buona parte dell'era Sensi. «DiBenedetto farà una squadra all'altezza della città», giura il sindaco Gianni Alemanno. «Ci regalerà tante gioie», gli fa eco il presidente della Provincia Nicola Zingaretti.
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