(Corriere dello Sport - E. Intorcia) - Di sicuro non è uno che ha paura, l’argentino. Non ha avuto paura delle telecamere, quando da bambino il River Plate lo portava a palleggiare negli studi tv per mostrare a tutta l’Argentina il suo nuovo gioiello. Non ha avuto paura di tentare il salto nel grande calcio europeo a 19 anni, sapendo che a quell’età c’è anche il rischio di scottarsi.
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Lamela: “Sogno il derby”
(Corriere dello Sport – E. Intorcia) – Di sicuro non è uno che ha paura, l’argentino. Non ha avuto paura delle telecamere, quando da bambino il River Plate lo portava a palleggiare negli studi tv per mostrare a tutta l’Argentina...
Non ha neanche avuto paura di scendere in campo ai mondiali Under 20 nonostante il dolore e i rischi di uno stop più lungo - come è accaduto, in fondo - a cui sarebbe andato incontro giocando su quella caviglia malconcia. Ora che sta bene - e che ha avuto il tutto tempo di ambientarsi a Trigoria - Erik Lamela non ha paura di candidarsi per il derby: visto che prima o poi dovrà arrivare il momento di gestire la tensione del debutto in giallorosso, tanto vale che questo esordio coincida con la partita più partita che c’è. Una candidatura che il fantasista argentino sostiene con gesti e parole, con la concretezza dell’impegno quotidiano in allenamento, consapevole che Luis Enrique non trascura nessuno, figurarsi lui, e con la semplicità con cui confessa il suo sogno: «Voglio debuttare contro la Lazio» .
LE PAROLE - Del derby e della voglia di poter finalmente esordire nel campionato italiano, Lamela ha parlato in Argentina, rilasciando un’intervista al sito ufficiale del River Plate, il club che lo ha svezzato e lo ha lanciato in Europa. Anzi, esportato come dicono loro che in fondo si sentono un po’ fabbricanti di talenti. Hanno visto il ragazzo crescere, lo hanno lanciato a livello internazionale con l’Argentina Under 20, lo hanno lasciato andare al momento giusto, incassando tanti, tanti milioni di euro. Ora anche i Millonarios, come i tifosi giallorossi, attendono con ansia di vederlo in campo nella nuova Roma di Luis Enrique. «Ho due desideri, che il River vinca e che io debutti nella Roma » , spiega Lamela. Circostanziando la data di quel debutto: 16 ottobre, Lazio-Roma: «Qui mi trovo molto bene, sono venuto a Roma con i miei genitori, i miei fratelli, poi è arrivata la mia fidanzata. Ambientarsi è più difficile quando non giochi. Mi sto riprendendo dall’infortunio alla caviglia con terapie ed esercizi specifici, ora sono tornato ad allenarmi normalmente. Spero di stare bene e di poter giocare il derby contro la Lazio» .
LUIS ENRIQUE - La Roma ha scelto di non affrettare i tempi, vuole che Lamela torni al cento per cento prima di mandarlo in campo. Di sicuro - vedi l’esternazione del ds Sabatini contro la Federazione argentina avrebbe gradito una diversa gestione del ragazzo durante il mondiale Under 20. Lamela si è trascinato quell’infortunio per settimane, mesi, ora scalpita.«Luis Enrique - racconta - mi ha detto che devo pensare solo a recuperare bene, è la cosa fondamentale. Mi ha spiegato di stare tranquillo, che il mio momento arriverà e che dovrò approfittarne per non fermarmi più. So che devo essere paziente, aspettare, recuperare bene e poi tutto andrà per il verso giusto».
IL RUOLO - Lamela sa di essere tenuto in grande considerazione da Luis Enrique, che peraltro negli ultimi giorni sta pensando anche a lui per l’eventuale sostituzione di Totti in caso di forfait del capitano, fermo restando che la soluzione con Pjanic trequartista - come accaduto contro l’Atalanta proprio quando Totti è uscito dal campo sembra quella più probabile, oltre che più rodata. Sa anche che nello scacchiere dell’asturiano dovrà sapersi ritagliare un posto dimostrando duttilità tattica: «Posso giocare come attaccante esterno, a destra o sinistra, da centrocampista di sinistra, anche da trequartista ma lì c’è Totti quindi è più difficile. Lui è in fenomeno, la Roma è una grande squadra». La concorrenza lì davanti è tanta, però Erik ieri mattina ha lasciato un altro promemoria sulla scrivania di Luis Enrique: il tecnico lo ha provato in partitella, il provino è andato bene e l’argentino l’ha pure buttata dentro. Il che non fa mai male, anche in allenamento.
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