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Lamela, miracolo argentino: senza giocare mai per sponsor e tifosi è il nuovo fenomeno

(Leggo – F.Balzani) «Lamela è il futuro. Diventerà un numero uno mondiale». L’argentino a Trigoria ha conquistato tutti.

Redazione

(Leggo - F.Balzani) «Lamela è il futuro. Diventerà un numero uno mondiale». L’argentino a Trigoria ha conquistato tutti.

Da Sabatini ai compagni di squadra, ai membri dello staff tecnico. Tutto questo senza giocare un minuto con la maglia giallorossa. Ma questo minuto si avvicina. Come il derby, in programma domenica. «Sono pronto, voglio esordire contro la Lazio». Lui di dubbi ne ha.

La caviglia - Dopo due mesi passati a fasciare e rifasciare la caviglia sinistra uscita a pezzi dopo il mondiale Under 20 in Colombia, Lamela vede la luce e sogna un posto da titolare nel derby. Il baby argentino è abituato a giocare il derby dei derby, il clasico di Buenos Aires tra River e Boca. «Una volta giocato quello, non si ha più paura di nulla», dice sorridendo. A frenare la sua voglia di stupire però c’è Luis Enrique. Il tecnico non potrà contare su Totti (alle prese con una lesione muscolare) e avrà a disposizione Pjanic solo mercoledì pomeriggio. Il sostituto naturale del capitano sarebbe proprio Lamela, ma Luis Enrique non vuole rischiare una ricaduta che ne metterebbe a repentaglio l’intera stagione. Ma la tentazione c’è. Gli allenamenti di questa settimana saranno decisivi.

Fenomeno mediatico - Mentre aspetta l’esordio romano, Lamela è assediato dagli sponsor. La Nike gli fa la corte, in Argentina ha tantissime richieste e in Italia (soprattutto a Roma, naturalmente) ha già stregato i teenagers rimasti ammaliati dalle partite viste nel Mondiale Under 20 e poi anche dal suo look (capelli con la cresta e abbigliamento all’ultima moda). Attorno a Lamela c’è anche un nutrito staff di agenti che ne gestiscono gli interessi commerciali: «Nel giro di qualche anno può diventare come Cristiano Ronaldo», assicurano loro. Un paragone che può apparire irriverente, ma che non sorprende gli esperti di mercato. «E’ fotogenico, è magnetico. Ha classe fuori e dentro il campo», assicurano gli uomini marketing della Nike che già nel 2004 sponsorizzò un’operazione di mercato volta a portare l’allora 12enne Lamela al Barcellona (non se ne fece più nulla di fronte alle minacce legali del River). Ora si aspettano il definitivo decollo a livello internazionale.

La vita privata - Lamela ama la moda (soprattutto i vestiti di Versace e Armani) e le nuove tecnologie (è un patito di social network) mentre storce la bocca quando si parla di discoteche o auto di lusso. Gli amici l’hanno soprannominato El Coco (noce di cocco), lo descrivono «riservato, molto religioso, senza grilli per la testa e ama il suo lavoro e la famiglia». Non a caso vive insieme ai genitori, al fratello maggiore e alla fidanzata Julieta Sciancalepore (ballerina), in una villa a Casalpalocco gentilmente concessagli da uno che campione lo è già: Francesco Totti. Come Totti, El Coco non ama i locali notturni ma preferisce dedicarsi alle passeggiate in città e nei centri commerciali. Dopo il calcio, naturalmente.