(Il Messaggero - S.Carina) «Ha una caratteristica che lo contraddistingue da qualsiasi calciatore al mondo. Erik corre facendo scorrere la palla sotto la suola dello scarpino senza ridurre la velocità e tenendo lontano con la parte destra del corpo il difensore avversario». E’ uno dei tanti commenti che si possono rintracciare su internet riguardo Lamela.
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Lamela ha un sogno, l'esordio a S.Siro
(Il Messaggero – S.Carina) «Ha una caratteristica che lo contraddistingue da qualsiasi calciatore al mondo. Erik corre facendo scorrere la palla sotto la suola dello scarpino senza ridurre la velocità e tenendo lontano con la parte destra...
Dopo i Mondiali Sub 20 El Coco, costato alla Roma 12 milioni (lievitati a 19 tra bonus, tasse legate al regime fiscale argentino e commissioni) è rimasto ai box sino a mercoledì scorso.
Postumi di un problema alla caviglia sinistra, acuiti, una volta giunto nella capitale, da un’incidente di percorso durante la riabilitazione, che ne ha ritardato il rientro in squadra di 7-10 giorni.
In questo periodo, Erik ne ha approfittato per iniziare a conoscere le dinamiche di Trigoria, dove ha alloggiato sino a qualche settimana fa. Con l’arrivo del papà José, della mamma Miriam e dei due fratelli Brian (23 anni) e Alex (15 anni), la famiglia Lamela si è finalmente trasferita in zona Casal Palocco.
Mercoledì, poi, lo ha raggiunto anche la fidanzata. Intraprendente in campo, timido e introverso fuori, l’ex River Plate non si contraddistingue certamente per la loquacità. Non parlando l’italiano si limita a qualche parola con i connazionali Burdisso e Heinze, con Pizarro e gli spagnoli, in particolare con José Angel.
Domenica scorsa ha assistito alla gara contro il Cagliari da solo in tribuna, accompagnato dall’immancabile i-pod.
E’ chiaro che essendosi aggregato tra gli ultimi e vista la sua giovane età, ancora non si è integrato perfettamente nel gruppo. Proprio per questo motivo nella cena organizzata da Totti l’altra sera, i senatori dello spogliatoio, Pizarro e De Rossi, lo hanno preso sotto la loro ala protettiva con il Pek nelle vesti di traduttore e Daniele in quelle di animatore.
Da una settimana si allena regolarmente, con la voglia di dimostrare a Luis Enrique di essere pronto per figurare almeno nella lista dei convocati contro l’Inter. Il dolore alla caviglia, però, non è del tutto scomparso e affiora soprattutto quando deve calciare. Se non sarà a Milano, la sua candidatura tornerebbe in voga per la gara casalinga contro il Siena.
Lui freme: «Mi manca il ritmo partita, non vedo l’ora di scendere in campo». Ma dove potrebbe giocare con Luis Enrique? Sinora, in Argentina, ha giostrato come trequartista oppure come esterno sinistro in un 4-2-3-1, sapendo comunque adeguarsi anche al 4-4-2. A domanda diretta, nella conferenza stampa di presentazione, rispose: «Posso giocare come attaccante esterno, a destra o sinistra». Non è escluso, però, che il tecnico asturiano possa impiegarlo anche al centro. Se nel suo 4-3-3, il centrale più che il terminale offensivo è da considerare il suggeritore per le due punte esterne, il ruolo sembra essere proprio ritagliato su misura per Erik, abilissimo in versione assist-man, un po’ meno quando deve concludere l’azione. In quello dovrebbe eccellere Bojan, che sabato sembra però destinato alla panchina: ieri insieme a Totti, provati Borriello e Borini. Intanto si è bloccato nuovamente Juan che ha abbandonato la seduta in anticipo per un colpo ricevuto al ginocchio (oltre ad un leggero affaticamento muscolare).
Oggi nuova riunione dell’Osservatorio. Ancora nessuna comunicazione alla Roma. Il via alle card con biglietti pre-caricati è prevista per il 23 settembre. Per la pausa natalizia del campionato, la società sta pensando a un mini-ritiro al caldo di Miami.
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