rassegna stampa roma

L'altra faccia di Luìs

(Il Messaggero – U. Trani) – La Roma fa un piccolo passo avanti, Luis Enrique uno (personale) evidente indietro: è la sintesi del posticipo contro la Juventus. In una partita, per ora.

Redazione

(Il Messaggero - U. Trani) - La Roma fa un piccolo passo avanti, Luis Enrique uno (personale) evidente indietro: è la sintesi del posticipo contro la Juventus. In una partita, per ora.

Domenica sera i giallorossi giocheranno al San Paolo contro il Napoli: lì ne sapremo di più. Se la squadra, moralmente rivitalizzata dal punto preso contro i bianconeri, continuerà a risalire la classifica, e se l’asturiano insisterà sulle novità proposte nell’ultima partita che hanno, almeno in parte, sconfessato la sua idea di calcio. Non è questa la Roma di Luis Enrique: il giudizio vale solo per il primo tempo. Per le tre mosse in una stessa gara che sono in piena contraddizione con il sistema di gioco che Lucho, sin dal ritiro di Riscone, sta insegnando al gruppo giallorosso. La prima: rilancio di Stekelenburg oltre la metà campo, per Osvaldo o Totti, evitando di toccare corto per i difensori o per Viviani, il regista che, da esordiente, mostrava un po’ di timidezza nel farsi trovare smarcato (...). La seconda: Pjanic a uomo su Pirlo per soffocare il gioco avversario alla fonte. La terza: l’assetto, in fase di non possesso palla, non è più il 4-3-3, ma più il 4-2-3-1, con Osvaldo e Lamela larghissimi sui lati e soprattutto dentro la metà campo giallorossa per bloccare le incursioni di Lichtsteiner e Chiellini, cioè i fluidificanti della Juventus.

Le statistiche confermano la conversione di Luis Enrique nella prima parte: la squadra di Conte raccoglie il 66 per cento della supremazia territoriale, quindi sta quasi sempre nella metà campo giallorossa. La Roma, invece, conclude solo una volta nello specchio della porta, quella del gol di De Rossi, rispetto alle cinque della Juve. Il possesso palla è in equilibrio, anche se con un leggero vantaggio degli ospiti, 53 per cento. Insomma è completamente diverso l’atteggiamento della Roma, paragonandolo alle altre gare della nuova gestione tecnica. (...) Ma nella ripresa la Roma torna quella delle precedenti 15 partite. Soprattutto nell’atteggiamento. Sale la supremazia territoriale, 51 per cento, e il possesso palla, 52 per cento, e conclude cinque volte, tre nello specchio della porta (rigore compreso). Dai movimenti in campo si nota il ritorno al 4-3-3. Così al San Paolo contro il Napoli, squadra che aggredisce meno della Juve e aspetta gli avversari, è molto probabile il 4-3-3. Molto dipenderà dagli interpreti che Luis Enrique avrà a disposizione. Juan e Bojan, scontato il turno di squalifica, rientreranno nella lista dei convocati. Ci proverà anche Gago: oggi o al massimo domani tornerà a lavorare con i compagni. Abile Pizarro, da verificare Cassetti. Kjaer già corre, ma lo staff medico non vuole anticipare i tempi del rientro. Niente da fare, invece, per Borini. Pjanic è stato squalificato per un turno (esito negativo ieri dalla risonanza magnetica per una cefalea accusata dal bosniaco nella gara con la Juve) e Viviani, quindi, dovrebbe restare con la prima squadra.

Ma sono in rialzo le quotazioni di Simplicio: il brasiliano potrebbe essere tolto dal mercato (lo chiama il Parma: ieri Sabatini era a Milano per questo e altri incontri di mercato), su input dell’asturiano. Cicinho, invece, rivela: «Sì, voglio andar via: troppe cose mi danno fastidio». A proposito di novità, eccone una proprio per Napoli: la Roma partirà solo domenica mattina, in treno alle 11 da Termini, per rientrare poi nella capitale in pullman dopo la gara. (...)