rassegna stampa roma

L’allenatore a rapporto Tom ha chiesto di spiegargli le sue scelte

(Il Messaggero – U.Trani) – Nessuno ha la forza di dirlo ufficialmente, magari trovando le parole giuste senza scomodare citazioni, ma la Roma sulla questione Totti è profondamente spaccata.

Redazione

(Il Messaggero - U.Trani) - Nessuno ha la forza di dirlo ufficialmente, magari trovando le parole giuste senza scomodare citazioni, ma la Roma sulla questione Totti è profondamente spaccata.

La discrasia, come accade spesso in una società (o in semplice ufficio) e non per forza calcistica, nel senso di disfunzione e di mancanza di coordinamento, è evidente da luglio, quando Franco Baldini se ne uscì con la frase infelice del capitano pigro, o prima, quando il direttore generale in fieri nell’unica riunione operativa (presso lo studio Tonucci) non ha mai collocato Francesco al centro del nuovo progetto. Come, invece, hanno fatto gli altri. Soprattutto il diesse Sabatini, con l’ormai celebre frase «Francesco è la luce sopra i tetti di Roma» oppure «il progetto tecnico della Roma: intorno a li sarà modellata la Roma» o «ogni volta che tocca il pallone dilaga: una divinità che schianta l’avversario». E anche lo stesso amministratore delegato Claudio Fenucci e addirittura in più occasioni il futuro presidente Tom DiBenedetto che lo ha definito «mago», «il più forte calciatore italiano degli ultimi cinquant’anni» e «un grande giocatore» pure nell’intervista rilasciata ieri a Sky che andrà in onda domani pomeriggio. Il bostoniano e i suoi soci sanno che per ora il merchandising della società giallorosso è in un numero, il 10 della maglia di Totti. Baldini resta fedele alla detottizzazione della Roma e rimane per ora a Londra. Gli altri a Trigoria, pur non convinti della posizione del manager, si adeguano. Ma al tempo stesso non sanno come comportarsi. I dirigenti presenti all’Olimpico sono sembrati intimoriti da un caso più grande di loro (li ha tranquillizzati proprio Totti, indirettamente, comportandosi da grande professionista), l’avvocato Baldissoni, sempre più coinvolto dalla nuova proprietà, quasi infastidito dalle troppe domande rivolte a Luis Enrique in sala stampa dopo l’inattesa e umiliante eliminazione. «Perché fa uscire Totti?» ha chiesto in tribuna DiBenedetto. Ieri a Trigoria il capo del consorzio Usa ha incontrato Luis Enrique per parlare proprio della gara. Si è informato su tutto. Sulle condizioni psicofisiche del gruppo, sul momento della squadra, sulle difficoltà che sta incontrando il tecnico. E su Totti, anche se poi c’è chi smentirà perché c’è sempre chi si presta, facendolo di mestiere. Totti è un grande calciatore «così come Luis Enrique è libero di fare le sue scelte» aggiunge DiBenedetto nell’intervista a Sky (ogg il bostoniano sarà a Reggio Emilia per una partita di baseball del figlio e poi volerà negli Usa). Il tecnico giovedì sera ha sbagliato. Lo ha riconosciuto per primo lui, l’asturiano, Lo sanno tutti a Trigoria. E, per la verità, anche a Londra.