rassegna stampa roma

«Al lavoro per un sogno»

(Il Messaggero – M.Ferretti) Un uomo d’affari sicuro di sè e dei propri mezzi, economici e manageriali. Ma anche un uomo ancora a corto di (parecchie) nozioni per ciò che riguarda il mondo del calcio.

Redazione

(Il Messaggero - M.Ferretti) Un uomo d’affari sicuro di sè e dei propri mezzi, economici e manageriali. Ma anche un uomo ancora a corto di (parecchie) nozioni per ciò che riguarda il mondo del calcio.

Ecco la sensazione che Thomas Richard DiBenedetto ha fornito, ieri a Trigoria, durante la sua prima conferenza-stampa da (futuro) presidente della Roma, «AC Roma», l’ha più volte definita il bostoniano.

Una precisazione: nessun accenno, da parte sua (da parte di nessuno, a dire il vero) alla trattativa per l’acquisto della società, al closing e via dicendo.

Per una (doppia) scelta precisa, ovviamente. «Stiamo cominciando una nuova era che cambierà il mondo del calcio. Abbiamo ambizioni e un sogno condiviso dalla gente di Roma. Questo sogno richiederà tempo per concretizzarsi ma stiamo creando le condizioni affinchè la squadra possa dare il meglio di se stessa», il suo attacco.

«Il nostro viaggio è cominciato un anno fa: in questo lungo periodo ci sono stati momenti in cui abbiamo pensato che il tutto non potesse concretizzarsi, ma abbiamo sempre creduto che qui c’erano opportunità da prendere al volo e trasferire a livello internazionale. E’ sempre stato questo l’obiettivo del mio gruppo. Ci sono state difficoltà, ma mai ho smesso di credere di potercela fare. Mi piace Roma, apprezzo la passione dei tifosi che vogliono sapere tutto di me. E tutto quello che riguarda la squadra. In questo senso Roma mi ricorda Boston, dove c’è una passione incredibile e la gente vive di sport, attraverso radio e tv. Io mi trasferirò a Roma per capire al meglio la cultura della città. Mi vedrete tanto, forse anche troppo... Ho sempre amato questa città e so cosa rappresenta questa squadra per Roma. E’ un brand che ha un respiro mondiale e l’opportunità che il mio gruppo vede è esportare il marchio Roma nel mondo, così si potranno generare anche ricavi come avviene in altre società».

E ancora. «Il nostro obiettivo primario è quello che avviene sul campo e nelle prossime settimane avremo le idee più chiare sul futuro della squadra. Stiamo inseguendo dei giovani, puntiamo su di loro e dovremo avere pazienza se faranno degli errori. Di certo, al momento la priorità è creare il miglior team di management». Un lavoro a lungo termine, ma con obiettivi reali e vicini. «Vogliamo vincere il campionato il prima possibile, questo è certo. Le perplessità manifestate da Totti? Lui è il più grande giocatore che ci sia mai stato nella Roma, e forse in Italia negli ultimi cinquanta anni. E’ un vincente e anche noi lo siamo, ma Roma non è stata costruita in un giorno, quindi i nostri manager e l’allenatore faranno il massimo per mettere in campo la squadra migliore». Poi. «Non siamo qui per rivoluzionare il mondo del calcio, ma per far diventare la Roma la miglior squadra possibile. Cercheremo di aumentare le risorse per avere i migliori giocatori. Se abbiamo ereditato una situazione finanziaria diversa da quella che ci aspettavamo? I bilanci sono pubblici e tutti possono vederli e trarre conclusioni...».

«Un nuovo stadio? Stiamo ancora analizzando la situazione attuale, e quindi non ho delle risposte precise. Ma ci incontreremo con i funzionari del Coni e poi prenderemo le decisioni giuste. Naturalmente l’esperienza che ho sviluppato negli Usa nel mondo dello sport assieme ai miei partner è tanta. Abbiamo esperienza per quel che riguarda lo stadio e su come si sviluppano i progetti che lo riguardano anche attraverso nuove tecnologie. In questo momento stiamo studiando la situazione, anche in funzione di un nuovo possibile stadio di proprietà. Uno dei settori che negli Usa è fondamentale è il marketing e noi abbiamo diverse persone che hanno esperienza in merito. Su marketing e sponsorship ci rivolgeremo a loro per sviluppare questo settore, anche per quel che riguarda la crescita della Roma. E per il nostro sviluppo abbiamo una società che sviluppa social media: ha grande esperienza, ha già lavorato anche in Italia, per il Vaticano e per altre istituzioni».

Capitolo più tecnico. Budget di mercato e futuro di De Rossi. «Ammiriamo l’abilità di De Rossi e vorremmo fermamente che lui rimanesse alla Roma. Lui è nato in questa squadra, tutti conoscono la sua capacità di allenarsi: lo vogliamo qui e per questo lavoreremo insieme in maniera professionale per il rinnovo. Budget? Sarà flessibile. I manager si rivolgono a noi per la parte economica e noi cercheremo di prendere le decisioni in base alle loro richieste. Non entreremo nella sfera tecnica, ma i giocatori che prenderemo dovranno adattarsi al gioco della squadra. Il talento che stiamo portando qui a Roma è ad altissimo livello. Quelli che hanno più esperienza daranno l’esempio ai più giovani. Man mano che si svilupperanno e cresceranno i tifosi della Roma li ameranno. E’ come un bambino: devi capire che può non essere subito grande, ma sono sicuro che Luis Enrique e il suo staff faranno il massimo per rendere competitiva la squadra. Bisogna avere pazienza, però», ha concluso DiBenedetto che oggi sarà a Bologna per far visita al figlio che gioca a baseball.