(Il Romanista) - Daniele De Rossi giocherà a Valencia? Ha avuto modo di confrontarsi con Sabatini sul mercato?
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«A Valencia per capire. Borriello e Pek al 100%»
(Il Romanista) – Daniele De Rossi giocherà a Valencia? Ha avuto modo di confrontarsi con Sabatini sul mercato?
Daniele De Rossi ha giocato giocato sessanta minuti in Nazionale ad alto ritmo e in questo momento fa un lavoro diverso, anche perché non ci sarà in Europa League. Con Daniele mi sono sentito e abbiamo parlato. Il mercato va come va, è difficile per tutti i club tesserare giocatori, ma il club sta lavorando per rafforzare l’organico. Questo è un momento di attesa, non ci sono novità.
Si aspetta nuovi acquisti entro il ritorno di Europa League?
Non lo so, non dipende da me. Mi piacerebbe avere i giocatori che stiamo cercando il più presto possibile, ma non so se li avrò prima o dopo gli spareggi di Europa League, l’importante è che arrivino. Stiamo lavorando per rinforzare la rosa.
Borriello è un giocatore funzionale al progetto? Se venisse ceduto ci sarebbero problemi?
Non ho alcun problema con Borriello, si allena ad alti livelli e non vedo perché dovrei dubitarne. Conto su Borriello al 100%.
Tra un giocatore come Nilmar e uno come Osvaldo, quale sarebbe il più funzionale al suo progetto?
Li prenderei tutti e due, se non ci sono problemi per nessuno (ride, ndr).
Parlando di Italia- Spagna, pensa che l’Italia si sia avvicinata ai campioni del mondo come livello?
E’ stata un’amichevole, però mi è piaciuto molto il primo tempo dell’Italia, ha giocato a livello altissimo. Ha fatto molta pressione, ha giocato il pallone con criterio e mi è piaciuta molto. La Spagna aveva molti infortunati e molti assenti, poi ora viviamo una pressione che non abbiamo mai avuto, dopo aver vinto un Europeo e un Mondiale: è la stessa cosa successa alla Francia, poi all’Italia. Comunque in un’amichevole non possiamo vedere il livello reale di nessuna delle due nazionali, lo vedremo nelle partite ufficiali, quando inizierà l’Europeo.
Stekelenburg è già pronto per giocare? (Ride)
Sì, se sta nella lista dei convocati è perché può giocare. Sabatini ha detto che Pizarro rimarrà orgogliosamente alla Roma.
E’ un giocatore su cui contare al 100% o lo ha visto in difficoltà nell’adattamento al nuovo modulo? Possiamo pensare a lui davanti alla difesa in Europa League, visto che De Rossi sarà assente, o vedremo Viviani?
Valgono le stesse considerazioni fatte per Borriello, si allena, fa bene e conto su di lui al 100%, non ho problemi con nessun giocatore. Dovremo vedere come va a Valencia, come si metterà la partita, dove sbaglieremo e dove potremo migliorare. Io non stabilisco niente a priori e nessuno ha il posto assicurato. Poi vedremo con lo Slovan, quando sarà partita vera, la scelta migliore.
Avrà sentito le ultime dichiarazioni di Ranieri su Totti, poi smentite. Lei che ci può dire, Totti è pigro? (Ride)
Sono contento di tutti, del modo in cui si stanno allenando e di come stanno vivendo il metodo di lavoro. E quindi anche di Totti. Non voglio parlare del passato e non voglio entrare in una polemica, voglio parlare di pallone e di quello che stanno facendo i ragazzi. Si stanno preparando al meglio per la prossima stagione.
Parlando di mercato, secondo lei quale dei reparti deve essere rinforzato per primo?
La domanda va fatta a Sabatini, che lavora per la squadra. Io non parlo di giocatori da comprare, è ridicolo farlo pubblicamente: aumentano il prezzo e le difficoltà. Dobbiamo lavorare in silenzio, nella maniera in cui lo stiamo facendo, per arrivare ai migliori giocatori: alla Roma interessano tutti i buoni giocatori e tutti quelli che ci possono servire, a partire da qui è la società a decidere.
La partita di Valencia è insidiosa? Che cosa chiede ai giocatori che scenderanno in campo?
E’ un’amichevole ma probante. Troviamo una squadra forte, che ha fatto bene in Spagna, che sta ad un livello top. Potrei dire che il risultato non mi interessa, ma so che interessa ai tifosi e che interessa a tutti. A me interesserà soprattutto la risposta della squadra al lavoro che stiamo facendo, mi interesserà vedere dove miglioreremo. Queste partite non sono fondamentali, ma sono un punto di riferimento per capire in cosa stiamo migliorando.
Rispetto a Inter e Milan, la Roma come sta?
Ho visto la Supercoppa, ma non ho ancora visto la Roma in una partita ufficiale. In Supercoppa l’Inter ha giocato meglio nel primo tempo, il Milan nel secondo. Non voglio comparare la mia squadra con le altre, alla terza giornata incontreremo l’Inter e lì vedremo come stiamo.
La sua rosa ideale da quanti giocatori è composta?
Non ci ho mai pensato, io voglio poter scegliere i giocatori che mi piacciono. Due giocatori per ruolo potrebbe essere la soluzione ideale, poi abbiamo tanti Primavera come rinforzo, che potrebbero arrivare in Prima Squadra. Direi 26-27 giocatori, uno più uno meno.
Pizarro come interno in un centrocampo a 3 perde efficacia?
No, non credo, può giocare sia come interno, sia come regista. Può adattarsi ad entrambe le posizioni e mi piace molto un giocatore che possa coprire entrambi i ruoli. Può dare molto alla squadra ed è utile al gioco offensivo della squadra che arrivi in area avversaria e possa tirare.
Non tiene troppo il pallone per il suo gioco?
Si dice anche che Iniesta tiene troppo il pallone, ma poi lo passa al momento giusto. L’importante è che abbia la visione di gioco, non mi importa quanto tiene la palla, basta che la passi al momento giusto e al giocatore giusto.
Su Lamela, che sta facendo molto bene al Mondiale e che quindi continua a ritardare il rientro. E’ preoccupato di non averlo già da adesso?
No, non sono affatto preoccupato, a me interessa che continui a giocare, che continui a giocar bene e che si senta importante, dimenticando la stagione sfortunata al River. E’ bene che riprenda fiducia, così che poi sapremo trarre il meglio da lui quando tornerà a Roma.
Si torna a parlare dei campi di Trigoria, pare non siano in ottime condizioni. Come stanno le cose?
Molto bene, abbiamo spiegato alla società come crediamo che debba stare il campo e stiamo iniziando a lavorare sul Campo B e ci alleniamo sul campo C. Il club sta facendo degli sforzi perché i giocatori siano nelle migliori condizioni. Per noi è importante per il gioco che vogliamo fare, non solo in allenamento, ma anche sul terreno dell’Olimpico.
Durante la scorsa stagione la Roma difficilmente è scesa in campo due volte con la stessa formazione. Lei ha in mente una squadra base?
L’anno scorso credo che la Roma abbia fatto così per diversi motivi. Dipende molto dai giocatori, a me interessa che siano preparati. Se non staranno bene non giocheranno. Giocheranno quelli che avranno un rendimento adeguato. Io mi baso sul rendimento in partita, ma anche in allenamento: mi interessa molto come si allenano, quanto si impegnano, questo mi aiuta a fare le scelte. Io penso a 21 possibili titolari: tutti partono allo stesso livello e poi, di volta in volta, di settimana in settimana, si vedrà chi merita e chi avrà il posto in squadra. L’anno scorso uno dei problemi principali della Roma fu la preparazione fisica.
Lei è un grande esperto in tal senso: ha visto difficoltà a seguirla dal punto di vista fisico? I giocatori erano pronti al suo lavoro, riescono ad essere al passo di quel che chiede?
Non posso giudicare l’anno passato, ma posso dire che la squadra sta come crediamo che debba stare in questo momento. E’ importante allenarsi all’intensità adeguata perché così i giocatori arriveranno ad un livello ottimo, non sono assolutamente preoccupato. Stiamo lavorando nella dimensione giusta, continuiamo così per applicare l’idea di gioco affascinante che vogliamo trasmettere alla squadra. Si parla del possibile sciopero dei calciatori.
Ne avete parlato tra di voi nello spogliatoio? La possibilità di non giocare il week end 27-28 inciderebbe nella preparazione?
Certo che inciderebbe, ma spero che si troverà una situazione adeguata. Non dipende da me, ma spero che si trovi una soluzione. Non vorrei iniziare con una sosta forzata. Negli spogliatoi non parliamo di queste cose, io non ho sentito che si parlava di questo. Immagino ne abbiano parlato tra di loro, ma non ne hanno parlato con me.
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