(Il Romanista - B.De Vecchi) Franco Superchi: «Il merito del suo successo è della famiglia e di come l’ha seguito a quell’età». «Totti? Era esattamente come adesso: di un’altra categoria ».
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«A tredici anni già fenomeno»
(Il Romanista – B.De Vecchi) Franco Superchi: «Il merito del suo successo è della famiglia e di come l’ha seguito a quell’età». «Totti? Era esattamente come adesso: di un’altra categoria ».
Oggi il capitano giallorosso festeggia i 18 anni dall’esordio in prima squadra. Il 28 marzo 1998 il mondo ha iniziato a scoprirlo, ma c’è chi lo conosceva bene già molto prima. Franco Superchi, allenatore dei portieri nelle giovanili della Roma, nonché secondo portiere giallorosso nell’anno del secondo scudetto è stato il primo allenatore a mettere nelle mani di Francesco una maglia della Roma. «A 13 anni appena entrava in campo faceva la differenza alla grande».
Già a quella età si vedeva che era di un’altra categoria? Certo. Tanto è vero che dopo pochi mesi, verso Natale, è passato a giocare con i Giovanissimi Nazionali.
Che ragazzino era Totti? Eccezionale. Non rompeva mai, faceva quello che gli si diceva, aveva un’educazione straordinaria.
Merito della famiglia. Sì. Mamma Fiorella lo accompagnava sempre agli allenamenti e lo riportava indietro. Stava lì, guardava e non ha mai detto una parola.
Una rarità a livello giovanile dove i genitori sono spesso invadenti. Vero. Francesco ha avuto la fortuna di avere una madre e dei genitori straordinari.
Ma è vero che in società volevano che lo facesse giocare più avanti? Sì. Ho rischiato di essere licenziato subito perché non lo schieravo prima punta. Ho avuto da ridire con qualcuno in società. Io lo vedevo trequartista, perché da lì lui segnava e faceva segnare.
A distanza di anni, secondo lei quale è il suo ruolo naturale? Per me è un trequartista anche se ora sta facendo cose straordinarie da prima punta.
E ha pure ripreso a segnare gol a valanga, dopo che, per l’ennesima volta, c’è stata gente che ha detto che era finito. Penso che si stia levando delle belle soddisfazioni. Spero e credo che continuerà a giocare così ancora a lungo, per il suo bene e per il bene della Roma.
Diciotto anni con la Roma. Un altro record. Anche se, a dire il vero, De Sisti è ancora avanti di qualche giorno, seppure con un lungo intervallo alla Fiorentina. "Picchio" era un grande. Sembrava avere le ventose attaccate ai piedi. A Firenze all’inizio è stato benissimo, poi esplose Antognoni, Radice li aveva messi in competizione e lui ha preferito tornare a Roma.
C’è chi, invece, a Roma ci potrebbe arrivare a breve: Gigi Buffon. Da portiere che ne pensa? E’ il portiere della Nazionale, è italiano, è uno dei più grandi di sempre. Ha personalità e la dote innata della tranquillità, quella che tanti altri non sanno dare alla squadra. Insomma è un leader.
E’ il più forte che abbia visto? Sì, anche se ho allenato un ragazzino che faceva il titolare di Buffon a livello di nazionali giovanili. Si chiamava Caterini, era fortissimo, ma ha avuto una carriera sfortunata. Lo hanno mandato a giocare in non mi ricordo quale squadra al sud, si fece male al ginocchio e ha chiuso la carriera prestissimo. Detto questo, Buffon è davvero il più forte.
E dei portieri alla Roma in questo momento che pensa? Chi le piace di più tra Doni e Julio Sergio? Doni ha più fisico, Julio Sergio è più reattivo.
Buffon dopo il lungo periodo fuori deve riacquistare “l’occhio”? Deve riacquistare fiducia. Per parare bene un portiere deve giocare con continuità. E’ inutile alternare uno ad un altro. Se hai la fiducia dei compagni riesci a dare fiducia alla squadra.
Ok, Buffon. Quale è, invece, un giovane sul quale punterebbe? Uno su cui puntavo molto c’era.
Chi era? Frasca. Ma ha voluto affrettare i tempi, è voluto andare in C1 all’Arezzo. Era sicuro di giocare subito e invece non è stato così e ora rischia di perdersi. Si è fatto attrarre dalla possibilità di guadagnare subito.
Torniamo a Buffon. Qualcuno dice che è troppo vecchio. E’ l’acquisto giusto per la Roma? Non si va in campo con la carta di identità. Quanti anni ha? 33? Un portiere gioca fino a 40 anni. E poi alla Roma interessa fare risultato subito. Può essere un acquisto come quello di Batistuta nel 2000. Io preferisco sempre uno che mi fa vincere… Se devo scegliere prendo sempre uno che costa 10 che è una sicurezza piuttosto che uno che costa 5 ed è un’incognita. E Buffon è una sicurezza assoluta.
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