(Leggo – F.Balzani)«Yes, we can»: il sogno americano si sta per avverare. Sono bastate poche ore ai vertici di Unicredit e a quelli di Roma 2000 per scegliere l’offerta ritenuta «più competitiva» ai criteri richiesti (valore economico e qualità del progetto).
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La svolta buona
(Leggo – F.Balzani) «Yes, we can»: il sogno americano si sta per avverare. Sono bastate poche ore ai vertici di Unicredit e a quelli di Roma 2000 per scegliere l’offerta ritenuta «più competitiva» ai criteri richiesti (valore economico e...
Nella riunione tenutasi ieri presso la sede romana di Unicredit tra Rosella Sensi e i vertici della banca si è infatti deciso di passare alle trattativa «in esclusiva» con la cordata bostoniana guidata da DiBenedetto. Niente asta quindi, almeno per il momento. Proprio gli americani di Boston (5 imprenditori nell’orbita della New England Sport Ventures) nelle ultime ore avevano fatto sapere di non voler partecipare a nessun gioco al rialzo. «Siamo stati scelti - ha dichiarato all’agenzia Bloomberg uno dei componenti della cordata, Julian Movsesian -. Saremo proprietari entro due settimane».
Per evitare una nuova fuga (minacciata dopo la smentita del fondo Aabar), Unicredit ha accellerato i tempi e ha preso una decisione. In questi giorni si passerà quindi a una trattativa privata con la richiesta di approfondimenti al termine dei quali, se verranno condotti nella maniera richiesta, si entrerà nel vero e proprio processo di vendita che dovrebbe durare circa 15 giorni. Entro la fine del mese, quindi, la Roma avrà un nuovo proprietario e, a meno di sorprese, sarà a stelle e strisce. Un evento epocale non solo per la società giallorossa, ma per tutto il panorama calcistico nazionale.
Intesa trovata da giorni - I vertici della banca di Piazza Cordusio erano volati negli scorsi giorni a New York e avevano già trovato una bozza d’intesa con la cordata americana. Un’intesa che prevede la partecipazione di Unicredit in una quota di minoranza (33%) che verrebbe poi girata a un imprenditore romano (Luca Parnasi). L’offerta americana è vicina ai 120 milioni e prevede una ricapitalizzazione da effettuare con l’appoggio di Unicredit. Nel nuovo organigramma societario dovrebbe entrare l’ex dg giallorosso Franco Baldini mentre resterà sicuramente Gian Paolo Montali, uomo fidato di Unicredit. Sulla panchina probabile l’arrivo di Ancelotti contattato nelle ultime settimane proprio dalla cordata americana.
Conferme da Bruxelles - A confermare indirettamente la scelta da parte di Unicredit è stato il suo amministratore delegato, Federico Ghizzoni, intervistato ieri a Bruxelles: «Non posso ancora rivelare nulla, ma rimanere all’interno della Roma non sarebbe un problema. Se dobbiamo rimanere per un periodo azionisti di minoranza, possiamo anche farlo. Ciò che importa è che l’offerta core sia buona per noi e per la Roma».
Sconfitti - Il primo è Giampaolo Angelucci, l’imprenditore romano era troppo inviso sia alla banca sia alla piazza (mercoledì durante la gara col Brescia per lui sono arrivati i cori offensivi della Curva Sud). Gli appoggi politici non sono bastati ad Angelucci alle prese in questi giorni con alcuni guai giudiziari che hanno influito probabilmente sulla decisione di Unicredit. Angelucci resta comunque in attesa, se la trattativa con gli americani dovesse andare male è pronto a rientrare in corsa. Così come gli altri pretendenti, che per ora escono però a testa bassa: la società lussemburghese Claraz Sa dietro la quale inizialmente si pensava ci fosse il Fondo Aabar (gli arabi hanno smentito due giorni fa) e un fondo mediorientale probabilmente capeggiato dal patron di Wind, Naguib Sawiris con l’appoggio dei russi di Vimpelcom. Out invece l’offerta francese nonostante le dichiarazioni rilasciate ieri dall’ex difensore giallorosso Vincent Candela: «Conosco l’imprenditore francese che ha presentato l’offerta. E’ una persona ricca che ha un progetto molto, molto interessante, di cui farò parte».
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