rassegna stampa roma

La Sud ha ricordato Antonio De Falchi

(Il Romanista – P.Bruni) Sciarpe, vessilli e un Olimpico vestito con l’abito buono. Sessantamila spettatori, di cui diecimila rossoneri, a fare da cornice ad una partita senza età.

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(Il Romanista - P.Bruni) Sciarpe, vessilli e un Olimpico vestito con l’abito buono. Sessantamila spettatori, di cui diecimila rossoneri, a fare da cornice ad una partita senza età.

Roma-Milan comincia così, in linea con le attese della vigilia, con uno stadio praticamente tutto esaurito e un sogno Champions da inseguire. Alla lettura delle formazioni l’atmosfera si scalda e cominciano i primi sfottò. Il boato che squarcia la serata non tarda ad arrivare: lo speaker celebra la magnificenza di Francesco Totti e da ogni settore, invadente e infinito, monta un fragoroso “olè”.

Lo spettacolo della Sud, però, deve ancora celebrarsi. Passano una manciata di secondi e, mentre “Roma, Roma, Roma” si espande nell’aria, la curva più bella del mondo è pronta a stupire.

Nel cuore del tifo giallorosso si apre, in perfetta sincronia, un immensa distesa di cartoncini gialli a fare da fondo e sopra, a caratteri cubitali, la scritta “De Falchi”.

Un effetto bellissimo ed emozionante per celebrare e ricordare un ragazzo, Antonio, vittima innocente della violenza milanista nel lontano 1989.

Una coreografia imponente e accompagnata da tanti applausi, bandiere piazzate nella zona alta del settore e una serie continua di cori che, contemporaneamente, scortano i giocatori fino al calcio d’inizio. Non mancano, poi, i soliti petardi lanciati sulla pista d’atletica a far sobbalzare i rarissimi istanti di attesa.

Dall’altra parte dell’Olimpico, nella Nord, divisa dagli steward con zona cuscinetto per non far venire a contatto il pubblico, si crea qualche scaramuccia. I sostenitori romanisti, un gruppetto di quasi una cinquantina di persone, forzano il doppio cordone giallo e arrivano fino alle vetrate di separazione. L’ambiente si infiamma e volano fumogeni da entrambe le parti. Il caos, per fortuna, dura meno di cinque giri di lancette e la situazione si stabilizza senza bisogno dell’intervento delle forze dell’ordine.