rassegna stampa roma

La squadra di Luis Enrique dal mental coach alla tv

(repubblica.it – F.Ferrazza) Una squadra di calcio, 10 componenti, 5 italiani, 4 spagnoli e un ragazzo che si occupa di filmare gli allenamenti che poi studiati nello spogliatoio.

Redazione

(repubblica.it - F.Ferrazza) Una squadra di calcio, 10 componenti, 5 italiani, 4 spagnoli e un ragazzo che si occupa di filmare gli allenamenti che poi studiati nello spogliatoio.

È Luis Enrique a presentare il suo nutrito staff (assente il solo Vito Scala, preparatore atletico di Totti, per altri impegni), applaudendo ognuno e parlando di "Gruppo senza gerarchie o capi, tutti uniti e onorati di lavorare per la Roma". Gli spagnoli sono l'amico - consigliere De La Pena, il vice Moreno, il giovane preparatore atletico Cabanellas, il mental coach Llorente, è attraverso di loro che sta nascendo la nuova Roma. Uno staff all'avanguardia, numerosissimo, come a nessun altro è concesso in serie A per provare quella "rivoluzione culturale" di cui si parla tanto in questi giorni di ritiro a Riscone di Brunico. Luis Enrique fa da padrone di casa, nessuno può scavalcarlo ed è lui che preferisce non far parlare i suoi collaboratori. "Noi dobbiamo pensare solo a lavorare, a far parlare di noi sul campo" il pensiero del tecnico asturiano, che per lo stesso motivo manterrà l'abitudine di non rilasciare interviste in esclusiva.

TANCREDI - L'unico a cui è concesso parlare è Franco Tancredi, glorioso passato tra i pali giallorossi, poi preparatore dei portieri della Roma che vinse lo scudetto nel 2001, dopo il quale (2004) decise di seguire Capello prima alla Juventus, poi al Real Madrid e infine alla Nazionale inglese. Un addio che fu al veleno, con la piazza che lo etichettò come traditore, e che Tancredi spiega solamente sette anni dopo. "E' stata anche colpa mia, perché non ho mai brillato in comunicazione, anche quando giocavo. Non ho saputo comunicare il disagio del momento, avrei dovuto salutare, ho fatto un errore, in buona fede però, e voglio essere giudicato solamente per il lavoro che faccio. Torno a Roma che per 27 anni è stata a mia casa e per questo devo ringraziare Franco Baldini e Capello, che mi ha concesso di sdoppiarmi". Ricoprirà il doppio ruolo fino a quando la nazionale inglese non si qualificherà per gli Europei del 2012. Impossibile strappargli qualche anticipazione do mercato sui portieri. "Io alleno chi ho a disposizione, non scego chi deve venire. Curci l'ho visto crescere, le sue qualità non si discutono, Kameni l'ho visto quando stavo al Real, ma di più non poss dire". È a questo punto che Luis Enrique interviene: "Noi cerchiamo giocatori, e quindi anche portieri, di qualità, ma io parlo solo di quelli che fanno parte della rosa".

CAOS BOJAN - L'attaccante è stato convocato da Guardiola per il ritiro pre-campionato del Barcellona e la Roma si è piuttosto innervosita. Il club blaugrana non libera il ragazzo firmando il contratto, nonostante l'accordo tra le due società sia stato trovato già un mesetto fa. La stampa spagnola fa sapere che Bojan si allenerà a parte, essendo in pratica fuori squadra in attesa del trasferimento nella capitale. Il Barca aspetterebbe l'arrivo di un altro attaccante prima di liberare il suo pupillo, ma questa, da dentro Trigoria, fanno sapere che somiglia molto a una scusa poco verosimile. Nelle prossime ore se ne saprà qualcosa in più.

SILVESTRE NO, HEINZE SI - Si complica la pista che porta a Silvestre, difensore argentino del Catania. I siciliani chiederebbero intorno ai dieci milioni, cifra ritenuta eccessiva da Sabatini, non intenzionato a farsi prendere per il collo nonostante il bisogno vitale di centrali difensivi. Praticamente fatta per Heinze. il duttile difensore, anche lui argentino, svincolato dal Marsiglia, avrebbe già trovato un accordo con i giallorossi sulla base di un compenso a presenza: una base di circa 600mila euro, più bonus vari legati a quanto giocherà. Vicina la chiusura per KAmeni, con il quale già c'è l'accordo. Sembra non tramontata la pista Stekelenburg, perquesto la Roma starebbe tenendo in standby il portiere camerunense.

IPAD - Spesso, durante gli allenamenti, soprattutto nelle fasi di relax o stretching, Luis Enrique ha tra le mani il suo inseparabile Ipad, sul quale ha le schede dei giocatori e i preziosissimi e inseparabili appunti di lavoro. Anche durante la conferenza di Tancredi il tecnico ha preso appunti, delle domande più interessanti, annuendo o dissentendo a sguardi e smorfie, comunque sempre partecipe e curioso di conoscere il nuovo ambiente in cui è arrivato. Oggi prima sgambatura con una rappresentativa locale.