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La Sensi a Trigoria: Non mollate

(Il Romanista – D.Galli) – «La Roma non deve mollare, in gioco c’è il suo futuro». «Presidente, noi ce la metteremo tutta», le hanno assicurato i dirigenti e i senatori della squadra.

Redazione

(Il Romanista - D.Galli) - «La Roma non deve mollare, in gioco c’è il suo futuro». «Presidente, noi ce la metteremo tutta», le hanno assicurato i dirigenti e i senatori della squadra.

Si può sintetizzare così una delle giornate più difficili della Roma recente. Rosella Sensi non ha più i poteri che aveva prima del 26 luglio, quando l’accordo con Unicredit ha consegnato, di fatto, la società alla banca. Le è rimasto il compito più difficile. Non è più un’armatrice, eppure deve continuare a fare da timoniere. Al Romanista risulta che ieri la Sensi abbia avuto due appuntamenti. Uno, programmato, con i dirigenti. Un altro, non programmato, con i giocatori. Secondo fonti autorevoli, il presidente non avrebbe invece incontrato Ranieri. La Sensi aveva bisogno di capire cosa diavolo sta succedendo alla sua Roma. A quel gruppo meraviglioso che nemmeno un anno fa ha sfiorato lo scudetto e che adesso sembra sciogliersi come neve sotto questo sole tardo invernale.

A Montali, Pradé, Conti e alla Mazzoleni, la donna che da anni tiene sotto controllo i conti della Roma, ha chiesto di non permettere che la barca affondi. Non è un caso che tra i dirigenti ci fosse anche lei. La Mazzoleni. Perché, tra le altre cose, Rosella Sensi ha ricordato l’importanza di arrivare ai quarti di finale di questa edizione di Champions e di centrare almeno il quarto posto in campionato per partecipare all’edizione successiva. La Roma non si può permettere di fallire nessuno dei due obiettivi. Pena, una nuova stagione che ripartirà in salita. Anche con gli americani al potere. La Sensi ha poi espresso gli stessi concetti a Totti, De Rossi, Perrotta e Mexes. I big. I senatori. I rappresentanti della squadra. L’incontro non è durato molto. Il presidente ha chiesto uno sforzo e ha ricevuto una promessa: «Presidente, noi ce la metteremo tutta».

Incontri con Ranieri, invece, a quanto risulta a Il Romanista da fonti autorevolissime, non ce se sono stati. Ce la metteranno tutta. Speriamo, a partire già da domani sera. In ballo ci sono circa 6 milioni di euro. Ai 3,3 del bonus Uefa per la qualificazione ai quarti di Champions, aggiungetene altri 2,5 (euro più, euro meno) dal botteghino. Senza contare che, qualora la Roma riuscisse ad andare ancora più avanti, i guadagni aumenterebbero in maniera quasi esponenziale. Un posto in semifinale vale 4,2 milioni, arrivare in finale 5,6 milioni e vincere la Coppa Campioni 9 milioni. E non abbiamo considerato i proventi, importantissimi, che deriverebbero dalla vendita dei biglietti. Ma c’è di più. Perchè in gioco non ci sono soltanto i soldi, ma l’onore di una squadra che, secondo le classifiche rese note ieri, nel decennio del nuovo millennio è tra le prime dieci in Europa.

Un club che esercita un grande fascino nel mondo e che non può permettersi cali di rendimento. Da questo punto di vista sono tutti sotto esame: la promessa di un impegno a uscirne tutti insieme deve essere mantenuta. Anche perchè altrimenti si aprirebbe una crisi devastante e i mugugni verso Ranieri, potrebbero diventare qualcosa di più pesante. Aprendo la strada a scenari di instabilità difficilmente governabili, come quello che vorrebbe Montella assumere il ruolo di traghettatore. Scenari da fantascienza. A meno che non accada l’apocalisse