(Gazzetta dello Sport-S.Vernazza)Un autogollonzo, viziato da doppio fuorigioco, a un minuto dal novantesimo. La Roma arraffa tre punti in Romagna con un’autorete avariata e resta per il momento in quota Champions.
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La Roma trova un autogollonzo ma non la pace
(Gazzetta dello Sport-S.Vernazza) Un autogollonzo, viziato da doppio fuorigioco, a un minuto dal novantesimo. La Roma arraffa tre punti in Romagna con un’autorete avariata e resta per il momento in quota Champions.
Saranno contenti i tifosi visto che il sogno dichiarato di tutti gli ultrà d’Italia è vincere nei minuti finali e nella maniera più «urfida» . Questa però rischia di diventare una vittoria di Pirro. Molti dei problemi e degli equivoci della Roma restano tali, alcuni si acuiscono. Per esempio le turbolenze attorno a Vucinic. Perché proprio io? Al Manuzzi il montenegrino è stato a lungo il miglior attaccante giallorosso, però l’allenatore l’ha tirato via a 10’ dalla fine. Vucinic si è arrabbiato, Ranieri l’ha sgridato. Era evidente come l’uomo da cambiare non fosse Vucinic. Sarebbe stato più logico levare Totti, ma Ranieri non se l’è sentita. Probabile che non volesse altre rogne dopo la storia dei 4’ di Genova. Così via Vucinic per far entrare «Cicciobello» Adriano e fuori Menez per Borriello, altro mistero di giornata. Ù
Borriello Passi per la scelta di escludere Borriello dalla formazione, dato che incombe il derby infrasettimanale di Coppa Italia (e Totti non potrà giocarlo perché squalificato). Non passi la decisione di tenerlo a prendere freddo in panchina fino al 36’ della ripresa. Se l’ex milanista fosse entrato prima, con ogni probabilità la Roma avrebbe vinto più facilmente, perché l’impatto di Borriello sulla partita è stato devastante alla faccia del poco minutaggio, 13’, compresi i 4 di recupero. Borriello ha strappato la difesa cesenate, l’ha costretta ad abbassarsi di 20 metri, e l’autogollonzo, per quanto irregolare, è figlio di una sua girata con palla respinta dalla traversa: sul rimbalzo tiro di Adriano (in fuorigioco) e mega-parata di Antonioli; nuovo pallone vagante arpionato da Simplicio (in fuorigioco anche lui), cross al centro e svirgolata autolesionista di Pellegrino davanti alla porta. Roba da «nomination» al premio Carambolone 2011.
Pessimo arbitraggio Sull’autorete di Pellegrino, oltre ai fuorigioco non rilevati dall’assistente Nicoletti, grava una «bracciata» di Borriello. L’arbitro l’ha giudicata involontaria, ma è la classica cosa di cui si può discutere per ore. Altri errori di Giannoccaro: ignorata una gomitata di Totti a Lauro, almeno il giallo ci stava; non comminata la seconda ammonizione a Colucci per fallo su De Rossi (si era al 22’ della ripresa); non ammonito Von Bergen per una trattenuta di maglia. Giannoccaro è stato poi salvato dal guardalinee Romagnoli sul gol di Giaccherini in apertura di ripresa. Rete irregolare, segnata di mano, ma l’arbitro non se n’era accorto. Prestazione scadente, può capitare, però tanti cesenati malignano: Giannoccaro è leccese e il Lecce è rivale del Cesena nella corsa salvezza. Soliti veleni.
Cesena spuntato Cesena organizzato e applicato. Pressing, palloni filanti sulle fasce. Vecchio problema: chi fa gol? Budan lavoratore, però mai pericoloso. Bogdani dentro per pochi minuti senza lasciare tracce. Se arriverà Maccarone o qualcuno di pari livello, bene. Altrimenti ci sarà da patire.
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