rassegna stampa roma

La Roma sta con Totti. “Ranieri, più dialogo”

(Gazzetta dello Sport – M.Cecchini) Tutte le famiglie felici si assomigliano, ognuna delle altre invece è infelice a modo suo. Lev Tolstoj non faceva l’allenatore di calcio, ma di certo sarebbe rimasto intrigato dalla forma...

Redazione

(Gazzetta dello Sport - M.Cecchini) Tutte le famiglie felici si assomigliano, ognuna delle altre invece è infelice a modo suo. Lev Tolstoj non faceva l’allenatore di calcio, ma di certo sarebbe rimasto intrigato dalla forma d’infelicità scelta dalla Roma.

La squadra giallorossa in fondo, alla fine del girone d’andata, ha gli stessi punti dello scorso anno e la distanza dal vertice è di «sole» 8 lunghezze rispetto alle 13 dello scorso anno. Eppure i 4 minuti concessi a capitan Totti da Claudio Ranieri ha fatto esplodere pubblicamente un caso, con ripercussioni direttamente proporzionali al vuoto societario a cui è costretto un club di proprietà della banca (UniCredit) e sulla strada della cessione.

Inutile dire che la quasi totalità della tifoseria, disinteressata al fatto che in fondo il capitano ha giocato 22 volte su 26, si è schierata con Totti (ieri in Costa Azzurra, anche perché la difesa dell’allenatore— su cui secondo i giornali inglesi si stende sempre di più l’ombra di Ancelotti— è apparsa debole. «Credevo che mancassero 3’ più recupero alla fine» . Sempre troppo poco per il «dieci» giallorosso, che non entrava nel recupero da 15 anni (23 dicembre 1995).

Sull’episodio la presidente Rosella Sensi, nei contatti con la dirigenza, ha fatto capire di non avere gradito la gestione di Totti. I vertici fanno sapere che il capitano in questi anni ha dato troppo alla Roma per essere trattato in questo modo. E non si tratta solo di gol, ma di un impegno societario enorme. Nel 2004 ad esempio, quando il club versava in precarie condizioni economiche, il capitano convertì parte del suo stipendio comperando azioni per 2,5 milioni. Senza contare che in tanti momenti ha fatto da uomo-immagine o da parafulmine per la famiglia Sensi. Per questo, ad esempio, Totti non ha capito la scelta presidenziale di non dare il via libera al ritorno di Adriano in Brasile. Cioè: perché mettergli un concorrente in più in casa? Inutile dire che tutta la dirigenza ha solo una speranza: che Ranieri dialoghi di più con i propri giocatori «spiegando e motivando» , come ha ricordato Montali domenica.

Per questo oggi, alla ripresa del lavoro, è atteso un colloquio tra Ranieri e Totti. Tutti poi sperano che si faccia vedere anche la presidente Sensi, per sancire una tregua di cui si sente bisogno. Voglia di addio D’altronde, dall’entourage del capitano filtra chiaro un concetto: c’è bisogno di chiarezza. Se, come dice l’allenatore, «Francesco è al centro del progetto, non si è mai infortunato, è anche dimagrito» , perché non viene considerato come prima? La questione è complessa, anche perché tra un mese la Roma potrebbe avere una nuova proprietà, ma una cosa è certa: Totti si sente ancora calciatore e per questo è pronto a prendere in considerazione non tanto proposte Usa o arabe (che ci sono), ma anche europee di primo livello. Un divorzio difficile, lo diciamo subito, che però sei mesi fa sembrava impossibile.

A proposito di divorzi impossibili, il Malaga ancora non paga i 2,5 milioni per Baptista e la Roma non concede il transfer. Se non arrivasse, il brasiliano tornerebbe in giallorosso. E a quel punto il caos a Trigoria sarebbe assicurato.