rassegna stampa roma

La Roma senza Totti ha raccolto poco

(Il Tempo) Cinquanta giorni, cinque partite, sei punti. Stasera Luis Enrique ritrova il capitano nel posticipo che apre un ciclo infernale di sei partite fino a Natale.

Redazione

(Il Tempo) Cinquanta giorni, cinque partite, sei punti. Stasera Luis Enrique ritrova il capitano nel posticipo che apre un ciclo infernale di sei partite fino a Natale.

Si comincia dall'ostacolo sulla carta più facile e con un capitano in più: all'Olimpico arriva il Lecce dell'ex Di Francesco. Totti torna a disposizione e, condizionale d'obbligo, dovrebbe iniziare la partita.

 

Difficilmente riuscirà a finirla in campo dopo uno stop così lungo e un infortunio più serio del previsto, ma è comunque sconsigliato buttarlo nella mischia a gara iniziata. Non avrebbe il ritmo e non è questo il suo mestiere. Luis Enrique, ovviamente, si è ben guardato da anticipargli qualcosa perché per lui non esistono eccezioni: la formazione si dice poche ore prima della partita. Ma almeno nei convocati oggi Totti ci sarà. «È recuperato - conferma l'allenatore - ed è una fortuna per noi ritrovarlo».

Il capitano ha fame di gol: dal 22 maggio, data dell'ultima rete (la numero 207 in campionato) contro la Sampdoria, sono passati 182 giorni. Un'eternità. Riavvicinarsi alla porta potrebbe aiutarlo, ma non è aria. «La sua posizione naturale è quella da trequartista, lì può essere più importante» dice convinto Luis Enrique che aggiunge: «Lui e Lamela possono giocare insieme». E così dovrebbe essere stasera, con l'argentino in attacco al fianco di Osvaldo e Totti ad ispirare. Il Lecce gli porta fortuna: contro i salentini ha fatto centro dieci volte. Più che i marcatori, stasera conta soprattutto vincere. Luis Enrique è convinto che non sarà per niente facile. «Mi aspetto di riuscirci se facciamo tutto al 100%, altrimenti sarà difficilissimo. Anzi, di sicuro potrebbe vincere il Lecce perché non siamo ancora una squadra incredibile, cui basta giocare al 50% per fare i tre punti».

Lo spagnolo si «storce» quando gli chiedono di guardare oltre la gara di stasera, agli impegni con Udinese, Fiorentina, Juventus, Napoli e Bologna. «Non m'interessa, ci sono tanti dettagli importanti che ancora non controlliamo. Per questo non faccio una predizione, non sarebbe giusto pensare che vinceremo tre-quattro partite di seguito.

È irreale, pensiamo al Lecce». Da verificare i progressi difensivi e la tenuta dopo la grave perdita di Burdisso. «Mi dispiace tantissimo per Nicolas perché è un leader naturale di questa squadra - dice il tecnico - purtroppo queste cose succedono quando meno te lo aspetti». E adesso tocca ad Heinze, con il quale l'allenatore ha discusso dopo Roma-Milan. Ma lui nega. «Abbiamo discusso? Quando? - chiede sorridendo Luis Enrique - non ho avuto discussioni con nessuno. Se sono convinto che il gruppo mi segua? La società ha una strada che è la stessa dell'allenatore e, credo, di tutta la squadra. In futuro non lo so, come non so se ci sarò ancora io, ma ora la strada è giusta e stiamo lavorano per renderla ancor più produttiva. Malumori? Io non ne vedo, ma dovete chiedere ai giocatori». Meglio di no.