(Il Romanista - D.Galli) La Roma sta diventando come la Settimana Enigmistica. È la società che vanta innumerevoli tentativi di imitazione. Una volta accadeva il contrario.
rassegna stampa roma
La Roma innova, tutti a inseguire
(Il Romanista – D.Galli) La Roma sta diventando come la Settimana Enigmistica. È la società che vanta innumerevoli tentativi di imitazione. Una volta accadeva il contrario.
Una volta erano gli altri i più bravi (...). Poi sono arrivati gli americani, e con loro quell’impulso e quei manager alla Baldini e alla Fenucci necessari per sciogliere le briglie a quei cavalli di razza finora tenuti a freno.
Carlo Feliziani, per esempio. Adesso la Roma pensa di vendere i biglietti di più partite insieme - volendo, tutte quelle in calendario all’Olimpico - chiede il permesso all’Agenzia delle Entrate perché senza data e orario prima non si poteva fare e l’Agenzia le dà il via libera a fine ottobre. E il Milan che combina? Un mese dopo le copia l’idea!(...)
Non solo sbircia sul compito in classe del vicino di banco, ma chiama l’iniziativa “Pacchetti tre partite”. Non è propriamente il massimo della creatività per una società che si professa all’avanguardia in ogni settore dello scibile umano. Il giochino è semplice, e geniale anche se non certo per merito del Milan. Consiste nella possibilità di acquistare i biglietti di tre incontri casalinghi con lo sconto. La mandrakata è griffata AS Roma, però. Sono stati i dirigenti giallorossi che a inizio ottobre hanno iniziato a martellare l’Agenzia delle Entrate per ottenere quello che prima era impossibile. Missione compiuta, norme rispettate, pertugio aperto. E gli altri ci si infilano. È fico fare da laboratorio, peccato che nessuno ti riconosca i meriti.
Comunque, mica è finita qui. (...) A gennaio l’Osservatorio sulle manifestazioni sportive darà il via libera per il carnet in vendita pure per i non tesserati. Copyright AS Roma, che ha preso alla lettera il protocollo di intesa del 21 giugno. Lì Viminale e istituzioni sportive, tra le quali la Lega di A, concordavano di consegnare la tessera del tifoso nelle mani dei club. E la Roma così ha fatto. Prima ha provato a vendere gli abbonamenti anche ai non tesserati, sempre nel pieno rispetto delle norme sulla sicurezza, le stesse previste per la tessera. Dopo il primo no dell’Osservatorio, a campagna abbonamenti volutamente chiusa, la Roma è tornata alla carica cercando di vendere le partite all’Olimpico a prezzo agevolato sia per i tesserati, sia per i non tesserati. Incassato un secondo no dall’Osservatorio, dietro interessate pressioni da parte di qualche potente club del Nord (le banche influenzano il governo del calcio, ma non è una novità), a Trigoria hanno iniziato ad alzare la voce.
Ma come, dicevano, prima con il protocollo ci annunciate che della tessera possiamo fare quello che vogliamo, purché rispettiamo le regole, e poi, quando a quel punto ci muoviamo, ci sbattete la porta in faccia? Viene trovata una soluzione. La Roma va in Lega a Milano e con santa pazienza (ri)spiega alla platea in cosa consiste la magica idea. Qualche settimana dopo, nonostante il parere contrario dei soliti noti (gli stessi delle interessate pressioni), la Lega accoglie a maggioranza le indicazioni della Roma e dà il proprio via libera all’Osservatorio. Manca l’ultimo tassello, ora. Al Viminale devono convocare una riunione con i rappresentanti delle società per porre loro la domandina finale: allora, siete davvero d’accordo? C’è chi come il Parma si è già sbilanciato. L’ad Pietro Leonardi, di cui tutto si può dire tranne che nutra delle simpatie romaniste, ha ammesso: «Apprezzo quanto fatto dalla Roma in relazione alla tessera del tifoso. Spero che il Parma, una volta entrata a regime l’iniziativa, possa accodarsi». Ecco, funziona così. Ora. La Roma va avanti, il resto della Serie A si appollaia alla finestra a vedere l’effetto che fa. È cambiato il mondo. Noi dettiamo la rotta, gli altri la seguono. Rivoluzionario, no
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