(Corriere della Sera - L.Valdiserri - G.Piacentini) - Oggi pomeriggio, a Trigoria, Luis Enrique guarderà in faccia i giocatori della Roma e aprirà un confronto duro, aspro, senza reticenze.
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La Roma fa chiarezza: fiducia a Luis Enrique
(Corriere della Sera – L.Valdiserri – G.Piacentini) – Oggi pomeriggio, a Trigoria, Luis Enrique guarderà in faccia i giocatori della Roma e aprirà un confronto duro, aspro, senza reticenze.
Del resto, in ballo c'è «solo» il futuro della Roma. Il tecnico spagnolo, l'unico straniero in serie A, ha detto più volte che non saranno i soldi — anche se parliamo di un milione e 700 mila euro — a tenerlo inchiodato alla panchina. Per il momento, però, a tenerlo inchiodato pensa la società, che ieri gli ha ribadito piena fiducia e che oggi dirà lo stesso alla squadra. Un input preciso che la dirigenza romanista vuole mandare allo spogliatoio, che troppe volte in passato ha deciso le sorti dei tecnici transitati per Trigoria. Un modo per non dare alibi a una squadra che finora si è dimostrata al di sotto delle aspettative: eliminata in Europa League dallo Slovan Bratislava; sconfitta nel derby e battuta 6 volte in campionato in sole 13 giornate; con giocatori sull'orlo della crisi di nervi come dimostrato dallo schiaffo di Osvaldo a Lamela dopo Udinese-Roma e dai tre espulsi in Fiorentina-Roma.
Ma su quanti giocatori può contare Luis Enrique? Ci sono scontenti (Cassetti, Perrotta, Simplicio, Juan, Heinze), qualcosa di più che scontenti (Borriello, la cui mancata convocazione per Firenze è qualcosa di più di una scelta tecnica), lungodegenti di cui non si conosce il futuro (Pizarro). E poi c'è Francesco Totti, che non può essere felice, ma che non ha mai fatto nulla che possa andare contro la Roma e mai lo farà. C'è anche una base ampia, che ha Daniele De Rossi come capofila, che pensa che Luis Enrique, pur tra molti errori, sta provando a dare alla Roma una mentalità nuova ed europea. E proprio De Rossi, che ha il contratto in scadenza, ha ripetuto nei giorni scorsi che il «progetto Roma» è basato sull'allenatore. Se Luis Enrique dovesse andarsene le possibilità che De Rossi non rinnovi il contratto crescerebbero assai. Ieri, a Trigoria, non c'è stato un vero e proprio summit, ma il presidente DiBenedetto, l'a.d. Fenucci, il d.s. Sabatini e il d.g. Baldini hanno parlato in un via vai di incontri in uffici che avevano sempre la porta aperta. Si è discusso anche di mercato, certo, perché bisogna cercare di vendere gli esuberi (operazione difficilissima, si cercherà anche la strada dei prestiti pur di risparmiare sugli ingaggi) e di acquistare con pagamenti dilazionati. Un margine di manovra c'è: non si potrà scialare, ma chi deve intervenire lo farà.
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