rassegna stampa roma

La Roma ai senatori. Ritrovano il posto e portano tutti a cena

(Gazzetta dello Sport-A.Catapano) Non è una squadra per vecchi? Non era, forse. A volte ritornano, del resto lo aveva annunciato DiBenedetto in persona, all’indomani dell’eliminazione dall’Europa League.

Redazione

(Gazzetta dello Sport-A.Catapano) Non è una squadra per vecchi? Non era, forse. A volte ritornano, del resto lo aveva annunciato DiBenedetto in persona, all'indomani dell'eliminazione dall'Europa League.

«Meglio — disse —, così con meno partite da disputare anche i giocatori più esperti potranno dare il loro contributo». Aveva ragione, i tempi erano sbagliati: quel contributo potrebbe già rivelarsi decisivo. Dopo tre partite ufficiali, i vecchietti cui alludeva il patron sono riemersi dal sottoscala dove li avevano pigiati, oggetti da inscatolare e conservare, casomai tornassero di moda. Ecco, sono già tornati di moda. Doveva essere un'eventualità, e invece il recupero della vecchia guardia sta diventando una necessità. Un primo segnale della riemersione dei senatori? Ieri hanno portato tutta la squadra a cena fuori, in un ristorante sulla Tuscolana. Senza l'allenatore, un tentativo di cementare il gruppo. Ma non è solo con un intento pedagogico — impiegarli come chiocce per i ragazzini — che ora tornano in auge: la Roma potrebbe aver bisogno di loro per restare a galla, e siamo solo alla 2à giornata.

La vita è adesso Inter-Roma non è un'ultima spiaggia, né è in discussione la bontà del progetto giovane, che continua a promettere un «futuro di vittorie» (De Rossi dixit). Ma il presente morde, come la fame di vittorie che ha il pubblico romanista: quanto durerà la pazienza dei tifosi? È una delle domande più ricorrenti in queste ore a Trigoria. E come ripagare tanta fiducia? Forse — riflette qualcuno in società — la vecchia Roma è stata messa ai margini troppo frettolosamente. Il passaggio di consegne poteva essere meno brutale? È tempo di riflessioni profonde, ma bisogna fare in fretta, San Siro è dietro l'angolo. Impossibile entrare nella testa di Luis Enrique. Impossibile stabilire oggi se il tecnico spagnolo sabato voglia alzare l'età media della squadra e, quindi, il tasso di esperienza. Si sa solo che ieri, prima di cominciare l'allenamento, Luis Enrique li ha riuniti tutti, giovani e vecchi, e li ha ringraziati. Per l'impegno che hanno messo in campo contro il Cagliari e la voglia di applicare i nuovi schemi. E la squadra — giura chi l'ha vista allenarsi — è sembrata convinta di percorrere la strada giusta ma consapevole anche di dover invertire al più presto la tendenza negativa.

Rieccoli Chissà se giocheranno. Intanto, però, i vecchietti hanno ritrovato spazio sui giornali. Molti sono brasiliani: spariti tutti contro il Cagliari (non accadeva dal 2005), ora si ripropongono. Di colpo, come se avessero annusato l'aria un istante prima, hanno pure ritrovato le forze. Juan ha messo insieme quattro o cinque allenamenti consecutivi, praticamente un record. Ha serie possibilità di esordire contro l'Inter. Cicinho è tornato in gruppo proprio ieri, e non gli sarà difficile superare la concorrenza di Rosi. Taddei ieri è rimasto a provare i cross da sinistra. Rodrigo ha sempre sgobbato in silenzio, e ora la squalifica di Jose Angel gli apre uno spiraglio (ma in concorrenza con Heinze e Cassetti). Perfino Pizarro ieri è stato segnalato in grande spolvero, vorrà dire qualcosa? Infine, Marco Borriello, che anziano non è, ma comunque uno dei simboli della vecchia Roma: provato in coppia con Lamela. Ma come, il più piccolo della banda? «La carta d'identità dei giocatori non mi interessa», Luis Enrique lo ha sempre detto.