(Corriere dello Sport - R.Maida) - La Roma gioca, costruisce, domina. Tira anche in porta. Quello che ancora manca è la necessaria «contundencia» , come la chiama Luis Enrique, il passaggio che trasforma potenza in atto, tentativi in realtà.
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La Roma adesso sa far male
(Corriere dello Sport – R.Maida) – La Roma gioca, costruisce, domina. Tira anche in porta. Quello che ancora manca è la necessaria «contundencia» , come la chiama Luis Enrique, il passaggio che trasforma potenza in atto, tentativi...
Ma a Novara si sono visti progressi incoraggianti: la squadra è diventata più aggressiva sotto porta.
I DATI - Luis Enrique non vede differenze rispetto alla prestazione di Genova: ma i numeri sono migliorati molto: considerando le prime dieci partite la Roma guida la classifica della supremazia territoriale, cioè il possesso palla nella metà campo avversaria, e la classifica delle conclusioni verso la porta, quindi dei tiri provati.
DOMINIO - Qualche risposta gradita è arrivata già nella partita dello stadio Piola, che oltre a rafforzare i valori forti ha migliorato i punti deboli della fase offensiva. Il 63 per cento di possesso palla, accompagnato da una supremazia territoriale più che doppia rispetto all’avversario (14’15” contro 5’47”), ha prodotto parecchie occasioni da gol: la Roma ha calciato 22 volte verso la porta (5 solo con Osvaldo) e 11 volte nello specchio. Nessuna squadra nel weekend I tiri nello specchio sono stati 11 contro 6
L’AVVERSARIO - Luis Enrique, confrontandosi con il suo staff, non ha visto differenze tra la sconfitta di Genova e il 2-0 di Novara, ma i numeri dicono il contrario. Sarà stata anche colpa del Novara, che ha opposto una resistenza minore. Però il confronto tra le due partite, possesso palla a parte che è stato identico (63%), è notevole. Contro il Genoa, la Roma aveva centrato solo 5 volte lo specchio della porta di Frey su 16 tentativi: la percentuale di precisione è dunque salita dal 31 al 50 per cento.
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