rassegna stampa roma

La rabbia di Rosella Sensi «La Roma è seria e pulita»

(Il Messaggero – M.Ferretti) Rosella Sensi urla la propria rabbia e difende la Roma con tutta se stessa. «Sono molto infastidita per quello che è stato pubblicato.

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(Il Messaggero - M.Ferretti) Rosella Sensi urla la propria rabbia e difende la Roma con tutta se stessa. «Sono molto infastidita per quello che è stato pubblicato.

E’ stata nominata la Roma, ma la Roma è una società seria», le sue parole in merito al presunto coinvolgimento del club giallorosso nel calcioscommesse. «Per i suoi tifosi, la Roma è qualcosa di molto importante: ecco perché, sinceramente, sono allibita per quello che ho letto. E sono anche molto sorpresa. Lascio fare agli inquirenti il loro dovere, ovviamente, ma pregherei chiunque di non mettere tutto in un calderone, perché quello che è successo l’altro giorno a De Rossi lo abbiamo visto tutti. Chiedo un po’ più di attenzione da parte dei mezzi di comunicazione», il suo virgolettato, a Milano, all’uscita, ieri pomeriggio, dagli uffici della Lega. Un intervento - con tutta probabilità - concordato con i vertici di UniCredit. Che, insieme con i rappresentanti del consorzio statunitense, stanno seguendo con grande attenzione la situazione.

«Io parlo da presidente uscente, ma sono sicura che la Roma, attuale o futura, farà tutto quello che si potrà fare per difendersi nelle sedi opportune. La Roma è una cosa seria, è seria per tutti. Lo dico da presidente ma anche da tifosa. Sono veramente infastidita, questa è la parola giusta. È una pagina brutta del nostro calcio. Il calcio è bello vederlo giocare, è bello per quello che rappresenta, soprattutto per i bambini e, quindi, queste cose non ci dovrebbero essere. Bisogna esaminarle e toccarle con la massima cautela».

Sotto accusa della Sensi c’è la responsabilità oggettiva: ecco, in merito, la sua chiarissima opinione. «Io non trovo corretto punire i club quando ci sono delle responsabilità personali. La responsabilità oggettiva occupa un po’ tutti i campi per cui, il famoso articolo 17, che non tocca questo caso, ma che viene sempre nominato e rinominato, dovrebbe essere corretto. Ripeto, non è giusto penalizzare le società quando ci sono responsabilità personali. Sicuramente le società devono controllare il comportamento dei propri tesserati, ma c’è un limite oltre il quale non si può andare. Su questo argomento si devono interrogare le società, si deve interrogare l’Associazione calciatori, si devono interrogare le istituzioni. Sono certa, comunque, che le istituzioni lo stanno già facendo e che su questo stanno lavorando anche i magistrati che stanno indagando. Detto ciò, io analizzerei la situazione e lascerei fare il lavoro a chi lo sta facendo, per capire realmente dove sta e chi ha la responsabilità di tutto ciò. Mi dispiace perché è un’ulteriore brutta pagina del calcio italiano, che si riflette anche in Europa e nel mondo, che non avrei voluto né vedere né leggere. Una brutta immagine». E, a seguire, parlando anche di De Rossi. «A me dà fastidio quando si parla di De Rossi, quando si parla della Roma, soprattutto quando lo si fa in maniera impropria e sbagliata, perché la Roma è sempre stata una società seria e pulita. Mi dispiace sempre, insomma, perché noi ci teniamo tanto. De Rossi era veramente indignato e dispiaciuto. Ho una grandissima rabbia, soprattutto per la delusione e per il dispiacere che viene inutilmente dato ai tifosi».