rassegna stampa roma

La Procura: tutto regolare lo stadio può andare avanti

Starebbero già girando dei nomi che potrebbero portare a termine la vendita del nuovo progetto

Redazione

È un sostanziale via libera, quello emerso nel corso di una riunione tra il procuratore capo Giuseppe Pignatone e l'aggiunto Paolo lelo con gli avvocati dell'imprenditore Luca Parnasi, dimessosi dal ruolo di amministratore di Eunova- la società aggiudicataria del progetto fortemente voluto dall'As Roma - in arresto per associazione a delinquere e corruzione. Non si escludono, riporta Il Sole 24 Ore, forme di collaborazione che potrebbero corroborare, almeno in parte, il quadro accusatorio della Procura che ha già arrestato nove persone. Di fatto, però, sembra certo che i giallorossi avranno il loro stadio. Resta da capire chi dovrà portare a termine i lavori. Sabato scorso i legali di Parnasi hanno incontrato i vertici di Dea Capital, la società di gestione del risparmio che sarebbe pronta a rilevare il progetto del Nuovo Stadio della Roma. In Eurnova, inoltre, starebbero già girando un paio di nomi che andrebbero a sostituire Parnasi: si tratta di professionisti di alto profilo e che dovrebbero portare a termine la vendita del progetto del Nuovo Stadio. La figura di Pamasi, infatti, è giudicata troppo ingombrante. Per i pm aveva "comprato" Luca Lanzalone. Il particolare non è di poco conto: Lanzalone per la prima cittadina pentastellata era un professionista da tenere in considerazione non solo per le questioni attinenti all'impianto giallorosso. È la stessa Raggi ad ammettere nel suo secondo verbale come alcune nomine fossero fatte su segnalazione di Lanzalone. "Chi le ha prospettato la possibilità di nominare Giampaoletti come dg del Comune?", chiedono i pm. "Fu Lanzalone - dice la Raggi -. Decisi dopo analisi del curriculum e incontro personal"». "Fu Lanzalone - chiedono ancora i magistrati - a presentare il commissario Ipa (Istituto di previdenza e assistenza peri dipendenti di Roma Capitale, ndr) Seriai?". "- continua la Raggi - prima della pausa estiva del 2017". Una fiducia, dunque, simile a quella che la sindaca aveva riposto in Raffaele Marra, l'eminenza grigia del Campidoglio con il quale la sindaca è finita da ieri a processo con l'accusa di falso, per aver mentito all'anticorruzione del Comune così da creare un vantaggio perla nomina di Renato Marra - fratello di Raffaele - alla direzione Turismo del Campidoglio.