(Il Tempo - T.Carmellini) - Quasi mezz'ora per entrare in partita, con la puntata del montenegrino che spacca la gara.
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La perla di Vucinic e poco altro a Lecce
(Il Tempo – T.Carmellini) – Quasi mezz’ora per entrare in partita, con la puntata del montenegrino che spacca la gara.
Gol capolavoro, di quelli per niente facili, modello-Vucinic per intenderci, che realizza la terza rete in due gare alla squadra che lo ha lanciato in Italia: destino. Ma i problemi della Roma di Montella, che parte per la terza volta in vantaggio e per la seconda si fa rimontare, sono tutt'altro che risolti. I giallorossi scompaiono ancora nella ripresa, subendo l'arrembaggio all'arma bianca dei padroni di casa notevolmente più scarsi dal punto di vista tecnico. Ma il Lecce gioca un buon calcio, resta in partita e fa sudare freddo più volte la Roma, soprattutto quando nella ripresa De Canio mette dentro l'ex Corvia. Le parole di Montella subito dopo il pari contro il Parma, «duriamo 70 minuti», suonano come monito perché anche al Via del Mare esce lo stesso numero maledetto: il 75. Minuto nel quale Giacomazzi svetta di testa e piega la tenue resistenza di una Roma che più volte era andata in affanno nei primi trenta minuti della ripresa. Il bilancio è presto fatto tra le cose da salvare e altre, purtroppo ancora parecchie, da buttare. Giusta la scelta di Montella di puntare su Doni che salva la Roma almeno un paio di volte. Così come un Vucinic che realizza un altro gran gol e tiene in piedi praticamente da solo la Roma per buona parte della gara. E ci va messo, per forza di cose nonostante gli errori del passato, anche Pizarro, perno fondamentale di questo centrocampo che stavolta forse non gioca la sua partita migliore ma che c'è sempre quando serve: realizza per altro un rigore pesantissimo dopo aver tolto letteralmente la palla dalle mani di Borriello. Tra quelle da buttare c'è di certo Riise, ancora una volta peggiore dei suoi, mentre da rivedere De Rossi che non riesce a giocare una partita alla sua altezza: corre tanto è vero, ma non è il De Rossi che servirebbe in questo momento alla Roma. E stavolta il miracolo della resurrezione, dopo Paloschi e Amauri con Corvia non è riuscito... sarebbe stato troppo davvero anche per questa Roma ferita. Ora tutti a Donetsk.
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