(Il Messaggero - S.Carina) Incroci pericolosi. Roma-Milan non sarà forse una sfida-scudetto - come l’ha dipinta alla vigilia Allegri - ma rimane certamente una partita ricca di fascino, soprattutto per gli interpreti che scendono in campo.
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La partita del cuore
(Il Messaggero – S.Carina) Incroci pericolosi. Roma-Milan non sarà forse una sfida-scudetto – come l’ha dipinta alla vigilia Allegri – ma rimane certamente una partita ricca di fascino, soprattutto per gli interpreti che...
Molti di questi hanno giocato a maglie invertite, altri per un nulla non si sono accasati in quella che oggi pomeriggio ritroveranno come avversario. Se in passato erano Liedholm, Di Bartolomei, Ancelotti, Maldera, Buriani e Massaro a riscaldare l’asse Roma-Milano, oggi sono invece i vari Aquilani, Mexes, Cassano, Borriello, Amelia e Ibrahimovic a elettrizzare la vigilia.
Già, c’è anche lo svedese in questa particolare storia d’intrecci. Nel 2004, infatti, proprio l’attuale direttore generale, Baldini, fece di tutto per portarlo a Roma, salvo poi arrendersi quando la Juventus con un blitz riuscì a convincere l’attaccante ad andare a Torino. Spazio ora al lungo elenco degli ex. In primis, c’è sicuramente Aquilani.
Tornare nella capitale per lui, romano e romanista, non è mai facile. E’ passato - come spesso capita da queste parti - per un traditore. La verità è che Alberto, a differenza di altri, se non fosse stato costretto non sarebbe mai andato via: «In cuor mio, pensavo di rimanere a Roma per tutta la mia carriera, un po’ come De Rossi e Totti - ha spiegato tempo fa – Poi la società, che l’anno precedente aveva rifiutato di cedermi, ha invece deciso di accettare l’offerta del Liverpool». E pensare che per qualche giorno quest’estate c’è stata anche la possibilità che tornasse: poi, le scelte della nuova Roma targata DiBenedetto – complice anche l’elevato ingaggio che Aquilani percepisce - sono state altre. E’ il turno di Cassano. Una storia, quella di Totò in giallorosso, fatta di gol, amicizie nate e stroncate in breve tempo con ‘ragazzate’ pagate a caro prezzo. Ora il barese si definisce un altro, «più maturo».
Il matrimonio e in seguito la paternità – afferma - lo hanno cambiato. Non muterà invece l’accoglienza che gli riserverà l’Olimpico, ferito e tradito da un talento che per molto tempo ha adottato quasi fosse un figlio. C’è anche chi oggi pomeriggio salterà l’appuntamento tanto atteso: si tratta di Mexes. Sette anni, 267 partite e 16 reti con gioie e dolori per il francese. E’ uno degli stranieri che meglio si è ambientato in questa città che sa distinguere fra chi la ama e chi la mal sopporta. Philippe fa parte della prima categoria e non lo ha mai nascosto. Si attendeva di essere fischiato e invece al massimo gli fischieranno le orecchie, per qualche battuta sulla sua mancata presenza. Il difensore, infatti, è rimasto a casa in extremis per un infortunio alla mano.
Potrebbe invece essere dell’undici titolare Borriello, un altro ex a maglie invertite, che l’anno scorso ha vinto lo scudetto con il Milan per la presenza nella prima giornata contro il Lecce. Al Milan ha già segnato lo scorso dicembre e proprio la sua esultanza incrinò i rapporti con la tifoseria rossonera che ora non perde occasione per insultarlo. Chi invece a Roma tornerebbe anche a piedi è Amelia, terzo portiere nella Roma scudettata di Capello. Ogni seduta di mercato, Marco si lascia andare a vere e proprie dichiarazioni d’amore nei confronti della sua ex squadra: «Tutti sanno che sono un tifoso della Roma e che tornerei subito – ha detto anche quest’estate - Anche i dirigenti del Milan sono a conoscenza di questo. Al momento non è accaduto nulla, ma chissà che in futuro non possa esaudire questo desiderio».
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