(Corriere della Sera - G.Piacentini) - Rifondazione. È questa la parola maggiormente accostata alla Roma dopo le ultime, fallimentari, uscite della formazione giallorossa.
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La nuova Roma in alto mare. Il tecnico resta il grande rebus
(Corriere della Sera – G.Piacentini) – Rifondazione. È questa la parola maggiormente accostata alla Roma dopo le ultime, fallimentari, uscite della formazione giallorossa.
A poco più di un mese dal termine della stagione la squadra di Montella ha praticamente fallito tutti gli obiettivi – il quarto posto è (quasi) irraggiungibile, per la finale di Coppa Italia serve un’impresa – e la nuova dirigenza ha già cominciato a lavorare per il prossimo anno.
Il d. s. in pectore Walter Sabatini -la sua nomina sarà ufficiale dal primo luglio, nel frattempo ha firmato un contratto come consulente di DiBenedetto – e Franco Baldini, che sta cercando di svincolarsi dalla federazione inglese, hanno però parecchi punti interrogativi da sciogliere, e non tutti di facile soluzione. Il primo riguarda la scelta del nuovo tecnico, una priorità per programmare la Roma che sarà. Un’impresa non facile, perché Vincenzo Montella ha le sue possibilità di essere confermato, ma non è considerato una primissima scelta. Guardiola è destinato a rimanere un sogno, di Ancelotti (che ieri ha svelato di «avere un piano per il futuro che non voglio svelare» ) si parla da tanto tempo, e se è vero che il tecnico del Chelsea ha manifestato i suoi dubbi sul progetto «americano» è altrettanto vero che gli stessi dubbi li nutre la nuova proprietà, che vorrebbe fare un mercato imperniato più su giovani di talento e di prospettiva che su giocatori già affermati.
Idee più chiare, invece, ci sono sul tipo di mercato da fare, sia in entrata e in uscita. La sensazione è che, a parte Totti, non ci siano più giocatori considerati incedibili, e davanti ad un’offerta adeguata siano tutti sul mercato. Compreso De Rossi, che piace non poco al Real Madrid e pure al Chelsea, e la cui cessione garantirebbe parecchi soldi «cash» da reinvestire. Soldi che andranno a sommarsi a quelli incassati dalle partenze sicure di Menez (piace al Milan, ma anche in Inghilterra e in Spagna), di entrambi i portieri (Buffon è pronto) e di molti giocatori in esubero, e a quella probabile di Mirko Vucinic. Soldi che serviranno per la rifondazione, che nelle intenzioni della società giallorossa dovrà partire da Javier Pastore. Ieri il presidente del Palermo Zamparini ha detto che «quaranta milioni bastano solo per la sua scarpa destra» , un modo per dichiararlo incedibile. Davanti ad un’offerta reale, però, questa convinzione potrebbe vacillare. Trovare l’accordo col calciatore, che per bocca del suo agente ha già dato il suo consenso all’operazione, non sarebbe un problema.
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