rassegna stampa roma

La nuova Roma è americana

(Il Messaggero – U.Trani) Il brindisi davanti a una torta a forma di pallone, con la scritta Forza Roma, regalo dalla signora Carolyne, sorella di Pallotta.

Redazione

(Il Messaggero - U.Trani) Il brindisi davanti a una torta a forma di pallone, con la scritta Forza Roma, regalo dalla signora Carolyne, sorella di Pallotta.

Più tardi, una maglia giallorossa sul tavolo della conferenza stampa e la sciarpa del Roma club Montecitorio. «L’accordo è concluso, dobbiamo solo aspettare le autorizzazioni, in rispetto della legge italiana».

L’annuncio di DiBenedetto dopo l’una, ora italiana. «La trattativa è stata lunga e complicata, ma non ho mai pensato di ritirarmi» ammette con soddisfazione. «Ora voglio fare una grande Roma» dice senza enfasi. «Ma il futuro è dei giovani, prenderò i manager giusti per questo progetto. Ringrazio il premier Berlusconi per il benvenuto, spero davvero di vincere tanti titoli come ha fatto lui, ma so bene che con il fair play finanziario la prima cosa da guardare saranno sempre i bilanci».

«Abbiamo fatto il meglio per valorizzare l’asset sportivo. Loro hanno tante idee per valorizzare il marchio Roma» spiega Fiorentino.

The deal in una sala dello studio Bingham. Fuori, anche se c’è il sole, fa freddo, colpa del vento tagliente che l’Atlantico sbatte dentro le vie di Downtown, il quartiere degli affari di Boston, a poche centinaia di metri dal porto.

Lunedì, in concomitanza con il Patriots day, si corre la maratona annuale più antica tra quelle che si svolgono in tutto il pianeta, alla centoquindicesima edizione. Gli alberghi sono al completo per la festa del Massachusetts (anniversario dell’inizio della guerra d’indipendenza americana) e per l’evento sportivo.

Famiglie in vacanza nel lungo weekend celebrativo di questo stato, dilettanti e professionisti che si allenano già all’alba per non farsi trovare impreparati sulla Heartbreak hill, la collina spaccacuore con salita di circa 600 metri, dove solitamente, tra il 32° e il 33° chilometro, si decide la maratona. Nessuno, dunque, sta a guardare a quanto accade in One Federal Street, anche se a più di seimilaseicento chilometri di distanza l’affare riguarda addirittura un club della capiatle d’Italia. A Roma è una questione di cuore più che di affari, come invece la vivono qui. La pressione che arriva dalla nostra costa tirrenica, attaversando l’Atlantico, sino a Boston diventa deciva per la chiusura di una negoziazione che ha impegnato legali e manager per oltre sette mesi. Il patto è stato raggiunto anche se le parti, il gruppo DiBenedetto e UniCredit, ancora attendevano reciprocamente risposte dall’interlocutore.

Ma le stesse hanno capito che non erano ammessi altri rinvii. L’accordo è sostanziale. Ma per farlo diventare operativo bisognerà aspettare ancora un mese. In attesa della ricapitalizzazione (40 milioni, per ripianare le perdite che sono circa 35 milioni), già scadenzati i prossimi appuntamenti: Antitrust, Consob, lancio dell’opa e assemblea dei soci che, dopo le dimissioni dell’attuale cda, dovrà scegliere i nuovi consiglieri e nominare Thomas Richard Di Benedetto presidente della Roma. Ancora il bostoniano non può avere alcuna carica ufficiale.

Nella notte, con i legali al lavoro poi quasi sino all’alba, lo stop improvviso della trattativa. UniCredit, d’accordo con DiBenedetto e Pallotta, aveva deciso di prestare 40 milioni alla Roma per il prossimo mercato. Cifra di primo piano e comunque investimento, al 40%, anche del socio di minoranza, cioè la stessa banca. La lite, però, sul tasso d’interesse, troppo alto. Per trovare il deal, UniCredit ha dovuto concedere un tasso più amichevole. Da partner.

Dopo la lunga maratona notturna per il legali italiani e americani (il prezzo finale per il 67% del pacchetto azionario, il marchio e il leaseback di Trigoria, è di 70 milioni), l’incontro decisivo prima delle 10 di mattina in One Federal Street. DiBenedetto e Pallotta non si fanno vedere: dal garage salgono direttamente al trentaquattresimo piano. Nella hall, alle ore 9,20, si presentano gli uomini di UniCredit: Paolo Fiorentino, Piergiorgio Peluso, Roberto Cappelli e Massimo Tesei. Con loro, Francesco Bertocchini di Rotchild, l’advisor.

Per sancire l’accordo, il professor Attilio Zimatore, presidente di Roma 2000, in conference call con Rosella Sensi e Antonio Muto. «E’ una fase preliminare, bisognerà aspettare il giudizio dell’Antitrust, ma comunque siamo ottimisti», avverte l’avvocato Cappelli prima dell’ultimo meeting che si è concluso con la firma di DiBenedetto.

E con la certezza di 40 milioni per far grande la Roma che nel pomeriggio, all’Olimpico contro il Palermo, continua la rincorsa al quarto posto.