rassegna stampa roma

La doppia rivincita su Pazzini

(Il Romanista – D. Giannini) – Sia chiaro, il risultato migliore del derby di Genova, nell’ottica delle possibilità della Roma di centrare la qualificazione alla Champions, era il pareggio. Perché con la Samp con un punto in più...

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(Il Romanista - D. Giannini) -Sia chiaro, il risultato migliore del derby di Genova, nell’ottica delle possibilità della Roma di centrare la qualificazione alla Champions, era il pareggio. Perché con la Samp con un punto in più il Chievo, pur in attesa di giocare la partita con la Juventus, non sarebbe stato ancora salvo.

E quindi costretto a giocarsela al meglio contro l’Udinese la prossima giornata. L’1-1 di Marassi sarebbe stato dunque perfetto, ma alzi la mano il romanista che non ha esultato al gol di Boselli al settimo minuto di recupero. Perché, non c’è niente da fare, la ferita della sconfitta del 25 aprile 2010 non è ancora cicatrizzata, forse non lo sarà mai. E la Samp rimarrà sempre la squadra che (come il Lecce 25anni prima) ci ha tolto uno scudetto. Ecco perché i tifosi giallorossi aspettano l’ultima giornata di campionato quasi come quella di una finale di Coppa. Perché c’è una vendetta da consumare, una rivincita da prendersi. E nessun moralista potrebbe avere niente da ridire. Perché giocare per vincere è sempre giusto, e perché vincendo la Roma potrebbe ancora prendersi l’Europa che conta. Se poi questa vittoria dovesse significare la retrocessione della Samp che ti ha tolto uno scudetto per prendersi una Champions alla quale non ha neppure partecipato, beh, questo sarebbe del tutto incidentale. O forse no. Quel che è certo è che, se anche le cose dovessero andare come detto, per qualcuno resterebbe comunque un non so che di imperfetto. Una sensazione di incompiuto. Sì, perché nella Samp non c’è più l’uomo che più ha ferito i romanisti, quello che materialmente ha inferto i due colpi letali: Giampaolo Pazzini. Che ha fatto le valigie e se ne è andato a Milano abbandonando al suo destino la squadra che lo aveva riportato in alto. Eppure la Roma ha comunque la possibilità di prendersi una rivincita nei suoi confronti. Anzi, due rivincite. Due, come i gol che realizzò lui, come i gol fatti nel recupero al Cesena che hanno costretto il Milan a venire all’Olimpico a prendersi l’ultimo punto per lo scudetto (a proposito, anche in Romagna si è fatto un sacco di amici). La prima rivincita è quella di cui già detto: la retrocessione della Samp. “E che c’entra lui che ora è dell’Inter?” potrebbe dire qualcuno. C’entra. Come c’entra Borriello con lo scudetto del Milan. Perché se tecnicamente l’attaccante giallorosso è campione d’Italia 2010-2011, visto che ha giocato una partita con i rossoneri in questa stagione, allo stesso modo Pazzini tecnicamente avrà nel suo palmares una retrocessione per la mezza stagione che ha giocato in blucerchiato. E qualcosa significa, perché resterà negli annali questa macchia. In attesa che lo stesso Pazzini la sbiadisca magari con tanti trofei vinti. Con i tituli, come li chiamava Mourinho, tanto per restare in un ambito caro ai nerazzurri. Bene, quelli di Pazzini con l’Inter sono ancora zero. Niente scudetto, niente Champions, niente mondiale per club (lui non c’era ancora) e quindi niente Supercoppa. Resta la Coppa Italia. Ecco perché la Roma ha la possibilità di una seconda vendetta. Per lasciarlo a becco asciutto, per fargli capire almeno un po’ quello che ha combinato un anno e qualche giorno fa.