(Corriere dello Sport - P.Torri) - La Roma convocata in Consob. Nella persona della dottoressa Cristina Mazzoleni (accompagnata dall’avvocato Tesei dello studio Carbonetti), responsabile amministrativa del club giallorosso.
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La Consob convoca la Roma “due diligence” sotto esame
(Corriere dello Sport – P.Torri) – La Roma convocata in Consob. Nella persona della dottoressa Cristina Mazzoleni (accompagnata dall’avvocato Tesei dello studio Carbonetti), responsabile amministrativa del club giallorosso.
Da fonti dell’organo di controllo della Borsa, la convocazione, ieri mattina, è stata definita di «routine» (non è escluso che nei prossimi giorni possano esserci altre convocazioni). Cosa che sarà pure possibile, ma certo non può saltare agli occhi come la convocazione di «routine» sia stata fatta appena ventiquattro ore dopo che su Repubblica era stata pubblicata la due diligence consegnata ai potenziali acquirenti della società giallorossa, con tanto di numeri, contratti, prestiti, pediatri, geometri, auto di servizio, vertenze in tribunale per un rischio potenziale quantificato tra i cinquanta e i sessanta milioni. Insomma, non ci pare azzardare se pensiamo che la convocazione, inevitabilmente, abbia preso in esame anche tutti questi dati.
CHIARIMENTI - Perché, se non altro, ci sono almeno un paio di cose su cui la Consob crediamo voglia avere qualche risposta più approfondita: 1) come mai, nel bilancio giallorosso, alla voce accontonamento cash per vertenze di lavoro ci sia la cifra di quindici milioni (soldi che peraltro devono considerarsi più virtuali che reali), quando invece il rischio è non meno il triplo? 2) la Roma sa, sapeva, che a una società quotata in Borsa è vietato garantire un prestito a un suo dipendente? C’è da dire, a proposito di vertenze, che ieri sono filtrate le notizie, da fonti molto vicine alla famiglia Sensi, che le vertenze Bartelt e Brugnoli si sono concluse anche in terzo grado di giudizio con la Roma risultata vincente, che con Helguera si è transato intorno ai duecentomila euro (non ancora pagati), che in piedi, di vertenze importanti, ci sarebbero soprattutto quella di Batistuta (ancora in primo grado, richiesta da nove milioni di euro) e, a cifre minori, quella dell’ex medico sociale, dottor Mario Brozzi, più un’altra serie di cause minori (per esempio quella dell’altro ex medico sociale Del Signore). Ci auguriamo sinceramente che sia così, anche se qualcuno dovrà risponderci all’inevitabile domanda: come mai nella due diligence sono state inserite lo stesso vertenze concluse? Possibile che siano andate in giudicato tutte negli ultimi due mesi?
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