(Il Romanista - V.Valeri) - Tutti abbiamo negli occhi le grandi prestazioni del Barcellona, sia nella Liga che in Champions League. Giocate di prima, ritmi alti, verticalizzazioni improvvise.
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La Cantera giallorossa cresce
(Il Romanista – V.Valeri) – Tutti abbiamo negli occhi le grandi prestazioni del Barcellona, sia nella Liga che in Champions League. Giocate di prima, ritmi alti, verticalizzazioni improvvise.
I blaugrana di Pep Guardiola incarnano i sogni di ogni allenatore e di ogni tifoso, rappresentando probabilmente il gruppo più forte di tutti i tempi. Per metterlo su, però, la dirigenza catalana non ha dovuto porre mano al portafogli spendendo centinaia di milioni di euro, operazione effettuata ogni anno da club come Inter e Real, con il City ad emularli con l’avvento degli sceicchi. Laporta si gode il frutto di un lavoro iniziato, nella sua fase più prolifica, almeno 20 anni fa; nel 1991 Xavi entrava a far parte della cantera blaugrana, dopo di lui Valdes e Puyol nel 1995, seguiti da Iniesta, Piquet, Busquets, Pedro fino ad arrivare a Leo Messi nel 2000. Vedere cinque giovani del vivaio giallorosso allenarsi e sudare insieme ai titolari della prima squadra, in virtù di quanto detto, assume una grande importanza. Ieri mattina a Trigoria, infatti, tanti erano i “baby”: Caprari (1993), Viviani (1992), Florenzi (1991), Antei (1992) e Pettinari (1992). Forze fresche, giocatori di talento che si affacciano al grande calcio con timore ma anche ambizione e trovano in Vincenzo Montella uno sponsor di prim’ordine, essendo l’Aeroplanino l’ex tecnico dei Giovanissimi. La loro giornata è iniziata con l’esercizio dello slalom e tiro in porta, con Florenzi e Viviani tra i rossi e Pettinari tra i rosa. Poi la classica esercitazione sui falli laterali e una partitella a campo ridotto 7 contro 5 per provare una situazione di inferiorità numerica: insieme a Simplicio e Greco hanno sudato Pettinari, Florenzi e Caprari. Infine, poco prima di mezzogiorno, partitella in famiglia con Caprari tra i bianchi, Florenzi e Viviani tra i rossi. Quest’ultimo, che nel 4-2-3-1 riveste il ruolo di mediano davanti alla difesa, ha segnato un super gol a Doni e ha ricevuto gli applausi convinti del portiere, di Taddei e di Borriello; avrebbe dovuto esordire contro il Parma all’Olimpico tre mesi fa, ma gli emiliani rimontarono il 2-0 iniziale e il suo minuto di gloria è stato rimandato. Caprari ha assaporato la Champions a Donetsk, mentre Pettinari lo fece addirittura due anni fa a Sofia, segnando contro il Levski. Loro cinque, insieme anche a Ciciretti, Scardina, Pigliacelli e a Bertolacci già eroe a Lecce, sono lo zoccolo duro del futuro romanista: Thomas DiBenedetto ripartirà anche da loro, e da altri che vengono dietro.
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