(Gazzetta dello Sport) Dicono: provate a trovare una cosa positiva nei primi giorni del 2011 della Roma.
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La buona notizia si chiama Perrotta
(Gazzetta dello Sport) Dicono: provate a trovare una cosa positiva nei primi giorni del 2011 della Roma.
Ti guardi intorno, e tra una società in vendita, una vecchia proprietà in tensione, dirigenti sulle spine, Ranieri che evita i giornalisti dopo il ko con l’Atletico e si rifugia nelle affettuosità di Roma Channel, la squadra che perde con un avversario di due categorie inferiore, ecco che all’improvviso si materializza il vecchio che avanza: Simone Perrotta.
Vecchio non per questione di anagrafe— tanto per essere chiari e non urticare la sensibilità del giocatore—, ma di militanza: sette stagioni, con quella in corso, in giallorosso. L’ottava è nelle mani del futuro: il contratto scade infatti il 30 giugno 2011 e Perrotta non ha ricevuto segnali in proposito. In questo caso, però, tutti assolti: la situazione di impasse della Roma blocca tutto, anche i rinnovi dei calciatori.
SPERANZE Perrotta, si diceva. E perché Simone? Per due buoni motivi: domenica è tornato in campo dopo una lunga assenza — mancava dal 10 novembre 2010, Roma-Fiorentina 3-2, suo il gol-partita — e uno come lui, in una squadra che ha bisogno di corsa, esperienza e senso della porta, è importante. Il centrocampista manca dalla gara con la Fiorentina. Contro i siciliani, conferma per Simplicio e Brighi. Greco verso la panchina Perrotta non ha giocato moltissimo finora, frenato prima dalla febbre e poi dalla tendinite: 9 presenze in campionato, 4 in Champions, 1 in Supercoppa, con un bilancio di 1 gol, 5 ammonizioni e 1.115 minuti di campo complessivo. Simone è uno di quelli che, quando c’è, sembra tutto scontato e stai lì a vivisezionare la sua partita, sottolineando soprattutto gli errori. Poi manca, e tutti a rimpiangerlo.
UN JOLLY Perrotta è uno di quelli che può fare tante cose: il mediano centrale, l’esterno, il trequartista incursore. Uno, nessuno e centomila. Contro l’Atletico Roma, è stato mediano nel modulo 4-2-3-1 e poi confermato nella stessa posizione quando Ranieri è passato al centrocampo a rombo, ma il miglior Perrotta è quello che s’inserisce tra le due linee e punta la porta. Contro il Catania di Giampaolo, squadra che corre anche se il rendimento esterno è da pianto -3 pareggi, 5 sconfitte, 4 fatti e 12 subiti—, ci vorrano gambe, muscoli e cuore. Le partite dopo la sosta natalizia sono sempre pericolose: le abbuffate lasciano il segno. Taddei Ranieri dovrebbe fare una scelta in questa direzione.
La febbre di De Rossi preoccupa e l’assenza di Pizarro è un problema in più. Se la vecchia coppia centrale della Roma dovesse essere indisponibile in blocco, via libera ad uno tra Simplicio e Brighi nel ruolo di mediano basso, con Perrotta e Greco/Brighi/Simplicio coppia centrale e Menez a recitare da trequartista. La soluzione alternativa è quella del 4-2-3-1 con Vucinic e Menez esterni, Brighi, Perrotta o Simplicio nel ruolo di trequartista, due tra Brighi, Simplicio, Greco o Perrotta mediani. Ranieri, come sempre, solleva cortine di fumo sulla formazione, in nome della vecchia, questa sì, pretattica. Nella Roma, per la cronaca, è tornato ad allenarsi ieri Taddei, ma sembra improbabile un suo recupero contro il Catania dopo la lieve distorsione del ginocchio destro della scorsa settimana. È più probabile la sua disponibilità contro la Sampdoria domenica prossima, nella seconda gara stagionale all’ora di pranzo. Taddei, a Genova, potrebbe partire dalla panchina.
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