rassegna stampa roma

La bandierina annebbia la vista

(Il Romanista – F.Bovaio) – Ci siamo appena messi alle spalle il peggior week-end dei segnalinee in questo campionato, nel quale finora erano andati più bene che male. Tra sabato e domenica, invece, la debacle, determinata da errori...
Redazione

(Il Romanista - F.Bovaio) - Ci siamo appena messi alle spalle il peggior week-end dei segnalinee in questo campionato, nel quale finora erano andati più bene che male. Tra sabato e domenica, invece, la debacle, determinata da errori anche evitabili.

Prendiamo il gol di Cavani contro la Lazio, annullato per un fuorigioco di Maggio (autore del cross) che con un po’ di buon senso poteva essere giustamente valutato inesistente. Maggio, infatti, arriva in corsa da dietro, mentre Diakite, ultimo uomo della difesa della Lazio, sta fermo al centro. Non c’è dinamica nella posizione di Diakite, che fa da punto di riferimento statico per valutare la posizione dell’accorrente Maggio. Un errore che del pur esperto assistente Nicoletti che ha inficiato la prestazione di Rizzoli. Intanto a Firenze un altro segnalinee, Di Fiore, induceva all’errore l’arbitro Mazzoleni. Parliamo del fuorigioco (inesistente) sbandierato a Seedorf in occasione del possibile 1-0 del Milan. In questo caso il milanista si incunea in mezzo a due difensori, ma si può vedere che è in posizione corretta. Nel pomeriggio, in Inter-Cagliari, l’assistente Barbirati non aveva visto il fuorigioco (che in tal caso c’era) del nerazzurro Thiago Motta in occasione del gol con il quale portava in vantaggio i milanesi. Di tutte le tre situazioni, però, questa era la più difficile da valutare, poiché il tocco con cui Pazzini manda in offside Thiago Motta avviene dalla parte opposta dell’area di rigore rispetto a quella dove si trova Barbirati, ostacolato nella visuale anche dal folto gruppo di giocatori che si trova in area.

Come se non fossero bastati questi episodi di sabato anche nelle gare di domenica i guardalinee hanno continuato a sbagliare, con l’errore più eclatante commesso da Carrer, protagonista dell’annullamento per un offisde inesistente dello splendido gol in rovesciata di Osvaldo in Roma-Lecce. Anche in tal caso non sembrava difficile valutare corretta la posizione di partenza del romanista, tenuto in gioco dal difensore leccese più vicino alla zona in cui si trovava il segnalinee. Da rivedere, a nostro giudizio, pure la rete del Lecce, perché se è vero che il suo autore (Bertolacci) parte in posizione regolare è anche vero che il passaggio filtrante che poi lo manda in gol era originariamente destinato a Corvia, in quel momento oltre tutti i difensori della Roma. In questi casi, però, subentra l’annosa questione del fuorigioco attivo o passivo che ha pian piano sconvolto il regolamento a forza di interpretazioni personali. E se c’è uno sport nel quale queste andrebbero ridotte il più possibile questo è proprio il calcio, che invece sulla regola del fuorigioco ha cambiato più volte il suo modo di pensare. Insomma, errori dei segnalinee sì, ma anche loro oggettiva difficoltà nel dover valutare tutto in una frazione di secondo con in testa le tante, diverse, interpretazioni che si sono succedute o sovrapposte nel tempo. Forse in tema di fuorigioco ci vorrebbero maggior chiarezza e semplicità.